venerdì 22 febbraio 2019

distintivi

L'altro giorno mi sono imbattuto in un film che raccontava dell'ascesa al potere dei nazionalsocialisti negli anni 30. A parte la ormai usuale "caccia al nemico", allora gli ebrei, oggi i poveri stranieri meglio se di pelle nera, a parte le usuali faraoniche illusioni vendute ai "cittadini": allora come oggi "abbiamo posto ordine, cambiamento" in una società confusa, corrotta, a parte altre mille similitudini che peraltro sono anche cosciente, possono non voler dire nulla dal punto di vista fattuale o almeno così spero, a parte tutto una cosa mi ha colpito nelle sequenze del film. 
Tutti gli appartenenti al "nuovo" portavano orgogliosi un distintivo nell'occhiello della giacca! 
La svastica!
Cavoli non erano le parole contro gli ebrei, i proclami di prosperità e sviluppo che mi tormentavano ma molto più banalmente quel distintivo esibito in ogni dove.
Subito la mia memoria è andata ai programmi televisivi in cui più per le cavolate dette, essendone pieni di ogni estrazione, quello che mi consente di identificare il legista è un distintivo posto all'occhiello della giacca, penso sia Alberto di Giussano. Cavoli ce l'hanno proprio tutti! 
Ecco è stato questo identificarsi comune fatto di nulla ma esibito che mi ha inquietato la giornata e che mi ha portato a scrivere queste righe. 
Un velo di inquietudine mi accompagna da quel giorno!