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sabato 14 gennaio 2023

visionari

Che i visionari non siano amati penso sia cosa ben chiara a tutti noi.
Proiettarsi nel futuro, pensarlo diverso dall'oggi è il più delle volte temuto dalla nostra parte conservativa che difficilmente riesce a lasciare il porto sicuro del noto per il più aleatorio porto di cui non si conosce nulla.
Scrivo questo mentre me ne sto seduto lungo il deambulatorio della bella cattedrale di Roskilde dove fortunatamente il silenzio mi circonda.
Ero già stato qui anni fa ma la solitudine è sempre una compagna assai fruttuosa ed attenta.
Sono tornato qui per due re di Danimarca che hanno almeno a me, detto ed ispirato qualche pensiero.
Il primo è il più antico e primo re di questa terra Harold detto Bluetooth. Bluetooth fu capace di unire i linguaggi e non solo quindi, di queste popolazioni ed a renderle potenti e temute in ogni dove. Tutti sappiamo dei Vichinghi ma fu proprio alla visione i Bluetooth che fu dato impulso allo sviluppo di questa parte di mondo.
L'altro re è Cristiano 7. In realtà ho riso leggendo il libricino che vorrebbe spiegare la storia secondo regole asettiche che non incidano nella nostra visione della vita fatta di certezze e di mercato.
Cristiano 7 fu re effettivamente ma chi gli fu "dietro" furono certamente sua moglie Matilde ed il suo amante Struensee. Sorrido leggendo che che l'organizzazione delle donne ha posto una decorazione sulla sua tomba per aver incluso, primo re di Europa, le donne nella costituzione. Fossi Matilde mi girerei nella tomba anche perché non degna d'essere qui con gli altri re e mogli di re.
In realtà chi scrisse la costituzione fu il Struensee che ebbe una figlia da Matilde e che però mai confesso, nemmeno sotto le più atroci torture, la propria paternità lasciandola così al re e consentendo così che la propria figlia diventasse regina di Danimarca
La visione dei due amanti fece fare alla Danimarca quel salto sociale che per molti tempo tutti riconobbero a questa società.
Gli artisti del tempo si sono dedicati ai re del tempo ma poco o nulla hanno saputo immaginare se non il conservare, il non cambiare, il rassicurare e subito mi viene il paragone con l'informazione odierna.
Quanto avremmo bisogno di Bluetooth o di Struensee ma oggi come allora il prezzo non sarebbero forse le torture fisiche ma certo quelle dello spirito.

Case di Roskilde
Cattedrale di Roskilde
Artibus Ingenuis

Municipio di Roskilde

Tomba di Cristiano VII

Tomba della regina Margrete




differenze

Mettersi in treno il mattino presto in una città che non è la tua. Sentire il freddo che ti accarezza il volto mentre lentamente percorri la banchina per arrivare alla vettura. Guardare attorno ed osservare la nave che sta atracando al porto lì vicino e ti verrebbe voglia di prenderla dato che probabilmente ti porterebbe in una isola persa nel mare del Nord dove trovare una piccola casa con il tetto in paglia e li stare al caldo di un fuoco e di tante parole con un amico.
Il treno va. Guardi paesaggi verdi che si alternano a bianchi boschi di betulla. Qualche casa, qualche inevitabile capannone, poche recinzioni. Ti chiedi della vita che trascorre laggiù dietro il finestrino che ti salva dal freddo. Ascolti parole apparentemente incomprensibili dei pochi compagni di viaggio.
Vedi un piccolo ruscello che sinuosamente si infila nel bosco fitto dove le foglie a terra rendono tutto omogeneo.
Che bello è stare fuori! Guardare, osservare, ascoltare e essere certo che il mondo è un piccolo paese ove le ricchezze sono le differenze dei luoghi e le somiglianze degli uomini.

Stazione e porto di Kalundborg

Paesaggio


mercoledì 11 gennaio 2023

mare

Laggiù c'è il mare! Qualcuno l'ha definito il luogo dell'innovazione in passato dato che di lì si andava a scoprire il non conosciuto. Oggi forse lo è diventato il cielo ma rimango dell'idea che è il nostro spirito che ci spinge a scoprire terra, mare o cielo.
Me ne sto tornando a Kalundborg in Danimarca dove voglio bere un bicchiere di vino con Arne Kjær Christensen. Voglio guardare dalla sua finestra quel fiordo che quieto si allunga nella terra. Voglio sentire il vento pungente che ti sveglia l'anima. Voglio andare nella chiesa di quel paese e guardare la nave che sta sopra l'altare come in tutte le chiese luterane danesi, per ricordarci che il nostro viaggio può essere vario interessante, noioso, faticoso, violento alle volte ma che l'importante è sapere dove sarà il porto che ci accoglierà.



sabato 2 marzo 2019

prima...who?

Quest'oggi stavo seduto in una stanza con una buona vista verso il mare del Nord.
Accanto a me un uomo decisamente più giovane di me ma ormai formato e saldo nelle sue visioni.
Il discorso spaziava fra mille cose e mille problemi che affliggono a nostro modo di vedere, la società.
Sovranismo, egoismo, ignoranza, incomprensione e la lista potrebbe continuare a lungo e magari per qualcuno non sono nemmeno problemi ma opportunità!
La cosa che mi ha fatto riflettere è stata l'osservazione del mio giovane interlocutore, laurea, master, impegno, tre figli, e gran lavoro nel campo medico per cui con il suo aiuto, se vi viene un cancro lo potete scoprire più rapidamente; diceva: "oggi siamo così pieni di tutto che l'unica cosa a cui siamo capaci di guardare è solo questo "tutto". Non siamo capaci di ascoltare, di condividere profondamente e ci limitiamo ad una apparentemente solidarietà e condivisione che però non va oltre i cinque minuti"
Cavoli quanta verità! Quante volte raccontate fatti, avvenimenti a persone apparentemente interessate ma vi accorgerete che inserendo "altro" nel racconto nemmeno si accorgono. Ci si ascolta sempre più noi stessi e poi magari urliamo contro US first o prima gli italiani ma in fondo se ci pensiamo bene siamo noi stessi che testimoniano "prima la mia famiglia, il mio clan" per non dire "prima me stesso" .
Non credo sia un problema ideologico: no è banale egoismo e soprattutto come diceva il mio giovane amico "mancanza di solidarietà che solo la mancanza di certezze riguardo la vita può regalarci".
Oggi siamo certi di molte cose per cui a poco serve la solidarietà perché in fondo siamo certi di poter fare da soli. Ci possiamo lamentare di molteplici cose ma quel lamento altro non è che un tassello alle nostre infinite certezze che spero prima o poi saranno spazzate via.
Perdonate la mia mancanza di solidarietà se vi propino tutto questo ma scoprire a 1200 km da casa attraverso una lingua non mia che ci sono uomini che seppur diversi per molte cose sono in fondo come noi è sempre rincuorante. ..
Quindi da domani quando sentirete "prima gli italiani" chiedetevi dove siete: prima o a fianco

giovedì 19 novembre 2015

Luci della notte

Sto seduto qui nella veranda di Arne e Hanne. La notte è scesa. Lontane le luci delle navi sembrano ferme ma so che si muovono ed attraverseranno la baia in poche ore. Sembra ieri e un sacco di tempo è corso. Penso, gusto questo attraversare di mare o di vite e mi pare di afferrare l'infinito. Sono pago e teso verso il nuovo che so essere così vicino all'antico da confondersi.
Che mai posso desiderare di piu di questa continuità che però so un giorno si spezzera così come le nostre vite.
Scrivo seduto nella veranda che con le sue cose mi è ormai familiare e che mi tormenta con infiniti se.
Sto seduto guardo fuori le luci lontane delle navi che nel nero della notte fra poco spariranno come le nostre vite e sono felice e sono angosciato per per questo è per quello.