Visualizzazione post con etichetta Argentina. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Argentina. Mostra tutti i post

lunedì 14 maggio 2018

rincontrarsi

En Buenos Aires 🇦🇷 el año pasado recibimos a Fabio en casa, ahora el nos recibe en la suya en Rovereto, Italia 🇮🇹 #reencuentros

mercoledì 18 aprile 2018

loca per los perros

Quest'oggi ho trascorso un piacevole pomeriggio! Arrivato a Mancora pensavo alle solite cose da fare con forse la novità del Oceano Pacifico. Ma come accade qualche volta nella vita, una curiosità, in incontro trasformano la giornata. In realtà avevo già incontrato coloro di cui trattasi, diversi giorni fa su per un monte, ma oggi gli eventi ci hanno riportato negli stessi luoghi e la curiosità reciproca ha fatto il resto.
Non userò nomi perché non è importante ma mi piace pensare che entrambi sorrideranno alle mie parole. 
Scrivo questo mentre sto mangiando una pizza con tonno fresco crudo come condimento. Non male!
Lei la chiamerò "loca per los perros" lui "Il professore"!
Lei è decisamente bella, sicura, conduce le relazioni e cosa che non guasta, o forse si, è avvocato! 
Lui è cheto! Sorride e fa ciò che lei chiede senza bif o bof! Ma sa proprio qui la sua forza. 
E leí lo sa!
Ah lui è professore di musica, piano!
Che más? Un pomeriggio: un bagno nell'oceano, un pisco in compagnia di parole ed intuizioni. 
Che bello. Alle volte vedo negli altri quello che mi è sfuggito e vorrei come per miracolo fermarlo in loro. Non è mio compito ma parlare con il cuore aiuta sempre.
Così abbiamo riso parlato bevuto e fra poco loro ritorneranno verso Lima ma mi piace pensare che li rivedrò. Due amici non di un pomeriggio ma di una vita.

venerdì 26 gennaio 2018

Lago del Desierto

26 gennaio 2018 16:42 

Altri 5 giorni di cammino! Dal El Chaltén a Villa O'HIGGINS attraverso il lago del Desierto. Ci sentiamo probabilmente lunedì


26 gennaio 2018 21:38 

La mia posizione:
S 49 5.0569'
O 72 53.5775'
Quota: 515 m
Fermo 
messo su tenda 500m. . Dal ghiacciaio domani a piedi confine 
ciao


26 gennaio 2018 21:38 

Ho incontrato molte persone che facevano il mio percorso all'incontrario. In effetti la solita guida lo descrive in quella direzione ma credendo possa valere la proprietà commutativa, io l'ho preso nel senso opposto pm trovando però nessuno.
Ormai in un kilometro sarò al campeggio sul lago. C'è un bel sole, ho tolto la giacca e lascio la camicia ad asciugarsi.
Ogni tanto questi monti sembrano ospitali ma poi senti il vento lontano ed i rumori dei ghiacciai che si muovono e tutto ti riporta alla realtà.
Domani mi aspetta un giornata tosta con il passaggio delle due frontiere e circa 20 km che credo saranno più agevoli di quelli odierni.
Dovrei arrivare in largo anticipo alla barca che mi porterà a Villa O'HIGGINS poi di li inizia la caretera Austral n 7 che un 3000 km mi dovrebbe portare a Santiago verso la normalità ma la strada è ancora lunghissima.

29 gennaio 2018 21:38 

La mia posizione:
S 48 52.7032'
O 72 44.3652'
Quota: 294 m
dopo 3 gg di marcia con tanta acqua arrivato qui aspetto lancia per definitivo chissa quando



30 gennaio 2018 19:42

Sto aspettando che siano le 19 per andare nel sacco. 
Da un freddo boia. Ha piovuto sino ad ora. Ho mangiato sotto una tettoia tutta buchi e spifferi ma certo meglio che in tenda: almeno stavo in piedi. 
Avevo un po' di vino fortunatamente è con un po' di fagioli e tonno è stato tutto.
Ora ha smesso di piovere e sono vicino la tenda pronto ad infilarmi. Spero solo che domani mattina non piova. 
Alle otto apre la stazione di gendarmeria Argentina poi ci sono 20 km per arrivare dai carabineros chileno. 
Fa freddo. Forse troppo. Ci sono due pescatori che lanciano e lanciano non comprendo ma capisco. Io in fondo sono la stessa cosa. Ora riprende a piovere. Ci sentiamo domani.


30 gennaio 2018 19:42

Sono su una piccola barca di pescatori che ci sta portando a Villa O'Higgins. Questa mattina eravamo in molti al porticciolo e tutti speranzosi di partite. 
Sono arrivati i carabinieri e dopo aver fatto scendere dei biciclettari un po' sciocchi per via della strada impraticabile, hanno incominciato a chiamare i nomi secondo l'ordine di entrata in Chile. I primi non c'erano o se ne erano ritornati in Argentina. Poi al primo nome un hola collettivo accompagnava chi era chiamato ad imbarcarsi. 
Fabio l'hanno chiamato al 13 posto poi Maurizio e poi basta. Fortunato sono stato se solo arrivavo due ore dopo oggi non sarei partito. 
Ora sono qui che guardo questo paesaggio bello quanto forte. Ogni tanto si passa una piccola casa con qualche capanno per gli animali e penso alle famiglie che li vivono.
Parlo con due ragazzi spagnoli uno di Pamplona e l'altro di Barcellona, indipendentista come l'avvocato di qualche giorno o settimana fa. 
A mezzogiorno sarò connesso ancora e di li inizierà la caretera Austral che un libro trovato sulla barca, alla prima pagina cita Dante Alighieri per descriverla: "la naturalezza es el arte de Dio" ma c'è un'altra frase di Chirs Moss che cito e che mi piace molto: " ....la Patagonia es el refugio poético de la tierra..."

30 gennaio 2018 19:42

Cosa accade? Qui ci sono circa 40 persone, io sono il più vecchio, che informarsi Al Chaltén hanno acquistato un biglietto per essere trasferiti da Candelario Marsilla a Villa O'Higgins. Fin qui nulla di male ed anche io l'ho fatto. 
Ora accade che la barca normale capace di 60 posti ha un avaria ed è da molto che non arriva. 
Le persone arrivano qui convinte di trovare un passaggio ed invece il collegamento è fortunatamente assicurato da una piccola lancia che può viaggiare solo in condizioni perfette di tempo.
Così sono tre giorni che non arriva ed i giovani come il sottoscritto sono ormai agli sgoccioli con il cibo.
Oggi una giovane coppia belga ha raccolto un cesto di mirtilli rossi ed è stata festa quando aggiungendo un po' di zucchero e riscaldando hanno tirato fuori una specie di marmellata.
Quattro francesi hanno deciso di ritornare in Argentina e direi che la tensione cresce perché la fame cresce e qui non c'è molto.
Prima sono arrivati i Carabineros annunciando che i primi 17 se ne andranno domani presto all'alba. 
Non credo di esserci dentro. Aspetterò ancora il tempo buono ed il prossimo giro dove sono sicuro di starci.

30 gennaio 2018 19:42

Alla fine sono arrivato qui e vi assicuro che ci rimarrei a lungo. Ma andiamo con ordine: 
Ieri ho percorso tutta la lunga riva del lago del Desierto. Su e giù con lo zaino pesante è stata dura. Arrivato al campeggio, un prato in riva al lago, ho avuto il tempo di piazzare la tenda ed è incominciato a piovere. Ho mangiato fagioli e tonno, sotto una tettoia che funge da deposito attrezzi. Freddo, in piedi che debbo dire d'altro. Alle 18,30 ero in branda ad ascoltare vento e pioggia che venivano giù come mai.
Alle sette stamane ho preparato lo zaino sotto la tenda, esercizio non semplice credetemi, e quando sembrava che la pioggia diminuisce sono uscito in due minuti ho levato la tenda ed infilata in una sacca impermeabile per non bagnare il resto. 
Alle 8 la gendarmeria ha aperto e posto il visto di uscita dall'Argentina. 
Il sentiero si inerpica subito ma sotto la pioggia non era poi male a parte i soliti torrenti da guadare con esercizi di equilibrio su tronchi posti lì per aiutare a non bagnarsi i piedi.
Il percorso in totale è 23 km. Dopo 7 un cartello segna il confine. Si continua, la strada diventa migliore anzi la si potrebbe dire una forestale. A metà mi fermo è uscito un po' di sole e soprattutto non piove più.
Metto la tenda ad asciugarsi, mangio qualcosa e continuo. 
Alle 4 arrivo alla stazione dei carabinieri per il visto d'ingresso. Controllano lo zaino e mi fanno buttare l'ultimo pezzo di formaggio. 
Passo ed arrivo qui. C'è il campeggio con un po' di gente. Vado alla casa e chiedo di vedere la stanza. La prendo subito anche se costa il doppio del campeggio. Va bene tutto ma per 8 € di differenza sto al caldo, in piedi e all'asciutto.








Modifica

domenica 14 gennaio 2018

destino

Che bello stamani salire sul solito autobus per far ritorno a Punta Arenas da dove proseguire lentamente la risalita verso nord di questo immenso e vuoto continente. 
La polizia Argentina è salita a controllare passaporti e documenti e come domanda finale chiedeva: "destino?" .
É la magia di queste nostre lingue molto simili ma con accezioni alle volte sorprendenti.
Provavo ad immaginare un poliziotto italiano che chiede gentilmente "destino?" 
Il canale di Beagle é li calmo e tranquillo ed una piccola barca lo percorre nell'alba grigia e tiepida che Ushuaia mí riserva per il saluto.

venerdì 12 gennaio 2018

varon

Questa mattina 12 gennaio è il compleanno del mio varón, come dicono qui del figlio maschio, Filippo Andreatta. Ho chiamato, auguri, come va? Dove sei? Ecc. Ecc. 
Poi sono uscito dall'hostello dove a parte una finestra che sbatteva ed il russare del mio giovane coinquilino, tutto era stato accettabile. 
All'aria fresca del mattino il mio intestino mi dato un segnale così ho rinunciato provvisoriamente, alla salita del Cerro Guanaco e mi sono avviato verso il ghiacciaio Martial che qui sembra essere la meta turistica per eccellenza.
Tutte le guide suggeriscono di prendere un taxi per arrivare all'impianto che poi ti porta ai piedi del ghiacciaio. 
Naturalmente mi son guardato bene dal farlo ed ho camminato prima per questa città e poi lungo un sentiero nel bosco. 
Ora scrivo da in cima ad una roccia che si sporge su una gola dove più in basso scorre un impetuoso torrente.
La cosa che mi faceva sorridere era la fila di taxi che salivano con solitamente due persone a bordo rigorosamente Yankees ed apparentemente votati all'avventura. 
Ma la Lonely Planet è l'avventura o no?
Ci vuole una certificazione, un istituto di certificazione indipendente e se possibile saltare con il taxi le aree della città in cui magari qualche domanda c'è la si può porre.

infinità supponenza

Quando mi si avvicina qualcuno che suppone di saper tutto della vita e delle umane debolezze normalmente poste come la polvere, sotto il tappeto mi disarmo.
Non so mai se passare subito all'allontanamento senza dire alcun che o, o stare lì e continuare a dar ragione ed attenzione per provare a colmare una misura che come la fame dei cani è al contrario infinità.
É proprio questa infinità supponenza che tutto apparentemente guarda ma che poco osserva.
Ah che tormento ritrovar in capo al mondo quel apparire per ritrovare se stessi invece che lasciarsi andare alle sconfitta una volta tanto.
Da una vetrina di Ushuaia dove ho posto il mio sedere aspettando Paola e Danilo

mercoledì 3 gennaio 2018

terminal

Terminal de colectivo de El Calafate, mattino presto, sembra di essere in metropolitana. 
Tutti al lavoro? No tutti alle Torri del Paine! 
Tutti con zaini stracolmi ed enormi. Qualcuno più ricco, con zaini più leggeri tanto hanno un rifugio prenotato e cibo assicurato. Non posso dire nulla ma ci sono anch'io in questo assalto ed in più non ho la prenotazione. A Puerto Natales girerò a sud ci sono altri 1000 km di montagne non famose. Farò una prenotazione se ritornerò fra qualche anno, o forse no. 
La cosa che stride sono i cani randagi che annusano famelici ogni zaino e se ne trovano uno incustodito è festa e liti per il cibo preso. Contraddizione di una terra ricca ed allo stesso tempo povera.

martedì 2 gennaio 2018

El Calafate

Mi sono fermato sul balcone inferiore. Qui c'è poca gente. Il sole ti riscalda e la conca ti protegge dal vento.
Ascolto i suoni, i rumori, i lamenti di questo fiume di ghiaccio. 
Ogni tanto un boato ed un tonfo assordante nella acqua verde bianca ed una costola bianca di perde in mille spruzzi.
Poi ancora quiete.




turismo

Questa mattina ho lasciato El Chaltén, cinque giorni di montagne infinite. Qualche lieta scoperta, ed un po' di delusioni per un turismo massificato che toglie anima ai luoghi altrimenti superbi.
Ora sono qui seduto su una panca del terminale degli autobus di El Calafate. 
All'una un bus mi porterà al cospetto del ghiacciaio più famoso del mondo.
Per arrivarci ho sborsato 600 pesos di autobus per 40 km e dovrò pagare 500 pesos pero entrare nel parco. 1100 pesos vale a dire quasi 55 euro per stare alla presenza di una bellezza della umanità! Posso aggiungere un...ma?
Alle torri del Paine quest'anno hanno introdotto il numero chiuso per cui se vuoi entrare devi prenotare in anticipo ma hanno esaurito le prenotazioni per i prossimi sei mesi.
Naturalmente trovi le agenzie che rivendono le prenotazioni alla bellezza di 1100 dollari per 4 giorni. 
Penso che le torri faranno a meno dell'Andreatta ma mi interrogo sui controlli che UNESCO fa dopo aver dato patenti che credo costino molto in termini di relazione (non voglio pensare altro) agli enti che le sollecitano.
A questo punto sarei disposto a lanciare un appello per istituire con il marchio UNESCO il luogo patrimonio di due gatti.
Lo so anch'io in fondo ci cado in questa logica come tanti ma credo che prima o poi qualcosa dovrà pur cambiare. 
Al terminal non c'è caffetteria ed allora pane e salame con il solito vino che mi sembra arduo finire ma che mi rende leggero....
Domani entrerò in Chile. Levataccia anche domani......

lunedì 1 gennaio 2018

vino

Nevischio! Ho appena spedito su Facebook via satellite, la mia posizione. Tutte cavolate che però ti tengono occupato.
La salita non era dura solo lunga. O paesaggi attraversati tutti belli nella loro diversità.
Ora qui in cima., riparato da un po' di sassi, se lo sguardo non si alza tanto sembra di essere di Marte. Poi gli occhi si fermano su le cime attorno, sui ghiacciai, sulle nuvole che nascondono il vero cerro Torre.

Non c'è nessuno ri godo tutto questo. Un raggio di sole ha bucato le nuvole. Calduccio!
Ieri poi il proprietario dell'ostello dove sto mi dato una caraffa di vino tinto per festeggiare l'anno nuovo. 
Ne ho conservato un po' mettendolo in una bottiglietta di coca cola.
Ora faccio il "trentinazzo magnando pam, luganegha, formai en bicier de vim"

Video Loma del Pliegue Tumbado


domenica 31 dicembre 2017

El Chaltén

Questa mattina mi sono alzato tardi. Alle nove. Sentivo gli americani prepararsi per fare il giro dell'Huemul. Dicono di impiegarci 5 giorni e poi scopro che fanno 12 km al giorno más o meno.
Comprendo che le condizioni non sono tranquille ma 12 km non sono molti nemmeno con 20 kg sulle spalle.
I giovani diciamo così, hanno introdotto un nuovo modo di approccio alla montagna che credo sia dovuto più ad esigenze di budget che da reali condizioni di marcia.
In effetti dormire al Chaltén ė decisamente caro. Non accettano carte di credito e per guadagnare sempre più rendono le cose complicate.
Così i ragazzi trovano posto nelle aree di campeggio libero poste nel parco. Di solito ci sono dei servizi spartani, acqua e niente più ma sono free.
Bisogna però portarsi tutto: tenda cibo ecc. così gli zaini diventano pesanti e la marcia lenta. 12 km al giorno appunto.
Ieri ad esempio in una giornata ho fatto un trekking che qui danno di 3 gg. Ero leggero in forma e c'era il sole.
Così la velocità che sui monti diventa essenziale a causa economica diventa lentezza.
Laurent il ragazzo francese beccato in mezzo alla foresta di Esquel e con cui ho condiviso una cena ed un po' di chiacchiere, ė partito ieri con la sua tendina per fare quello che il qui presente sessantenne ha fatto in un solo giorno. Certo lui sarà più lento ma rischia di prendersi la pioggia prevista per domani.
Sto valutando di fare il giro dell'Huemul in tre giorni  ma poi credo anche no!
Ma ritorno a questa mattina dopo la troppo lunga divagazione, ho messo un po' di latte a scaldarsi, ho sciolto un po' di caffè ed ho tagliato il Pane Dulce, sorta di panettone, che mí sto gustando mentre scrivo.





hola Fabio

Quest'oggi mentre scendevo il ripido sentiero che porta al Lago de Los Tres, interessante toponimo che però resta oscuro nel significato, però luogo superbo ai piedi del Fitz Roy, sento un "hola Fabio". 
Sorpresa! Oddio c'è un altro Fabio! Poi guardo quattro ragazzi che stando salendo e ridendo della mia assoluta lentezza nel comprendere.
Finalmente riconosco la barba rossa di uno di loro! "Gli scouts di Cordova del laguna Escondita."
Siamo a 1300 km da lì e ci ritroviamo qui ma quello che mi riempie il cuore è quel "hola Fabio" 
La ragazza sveglia mi dice che hanno seguito il mio consiglio di andare al mirador nonostante i divieti formali dei guardia parco e che sono stati felici del farlo. L'ingegnere del gruppo tira fuori lo smartphone e mi fa vedere la mappa. Non capisco al solito poi la sua ragazza mi ricorda che gli avevo dato le indicazioni per le mappe open source e che da allora è più interessato alle mappe che a lei. 
Un ora in riva ad un lago perso nelle Ande un incrocio spontaneo, ed oggi la conferma che ciò che fai o sei rimane anche se si perde nel vento come questi quattro ragazzi scouts di Cordoba.

arancare

Mi chiedo spesso mentre aranco ansimando su per una salita o mentre impreco in una discesa spacca gambe chi me lo fa fare?
Poi dopo ore di queste domande retoriche arrivi in posto come questo dove mi son seduto e la risposta sta qui.
Una foto mai basterebbe a raccontare l'infinito  che sta attorno.
Piango persino per aver la fortuna di toccare questo.

venerdì 29 dicembre 2017

padrone

Avevo scritto un lungo post circa questo luogo strano fatto di vento, pioggia a tratti e case venute su dal niente per soddisfare la domanda di avventura dei ricchi Yankees.
Poi è arrivato il padrone di casa ed abbiamo incominciato a parlare. Lui si lamenta, delle tasse, della mancanza di servizi, della difficoltà di intraprendere: ne più ne meno di un albergatore Trentino.
Sorrido e sempre mi convinco che il mondo è un paesone dove ormai facciamo finta di non vedere i problemi altrui mentre sono i nostri problemi.
La mia collazione sta qui. Caffè liofilizzato, crackers, formaggio ed una mela. Poi uscirò a fare un po' di spesa ho deciso di fermarmi oggi è di riposare dopo gli ultimi tre intensi giorni.
Domani se il tempo sarà clemente proverò a salire verso il Fitz Roy. Ieri il Cerro Torre era lì ma invisibile per le nuvole e la nebbia che lo circondavano.

mirador Maestri

Allora oggi dopo un giorno intero in pullman con più di 1300 km di viaggio sono arrivato Al Chaltén! 
Come da copione un vento teso mi ha accolto in questa cittadina monumento al turismo montanaro più o meno ecocompatibile. 
Cercavo di immaginare come fosse quando Cesare Maestri venne qui con il suo compressore.
Difficile esercizio allora il turismo di massa non esisteva e probabilmente quella che oggi è una cittadina sui generis allora era poco più che un accampamento.
Ho trovato due ragazzi e mi sono aggregato. Ho trovato alloggio e starò qui fino alla fine dell'anno. 
Loro volevano salire al lago e così in barba alla fame ed alla stanchezza sono andato.
Siamo saliti al mirador Maestri ma credo che sti ragazzi poco sappiano della storia. 
In fondo un vecchietto come me, serve a questo raccontare la storia, le storie.
Ora ho una fame da volpe che oggi è passata tranquilla con la sua coda lunga mentre salivamo faticando sotto una pioggia che mai sembra avere fine. 
PS: quello è il ghiacciaio che scende dal Cerro Torre che sta dietro quella fitta nebbia as usually.



giovedì 28 dicembre 2017

striscia gialla

Laggiù c'è una sottile striscia gialla che lievemente si ondula. Poi quella striscia diventa sempre più chiara cambiando poco a poco colore facendosi quasi azzurra o quasi grigia. Le piccole macchie nere di qualche nuvola servono solo a far capire quella sottile differenza di colore. Poi quel grigio si alza sempre più sopra di te facendosi sempre più nero. Ormai un giorno muovo sta' salendo laggiù nell'infinito orizzonte ove la piccola strada sembra correre.
4,35. Il pullman gremito sembra dormire ma ascoltò i mille pensieri che affollano le menti di questi miei occasionali compagni. Un colpo di tosse, un respiro profondo, un muoversi nello stretto sedile, un accarezzarsi di cappelli altro non sono che pensieri che trovano forma.
Intanto quella linea laggiù si fa sempre più rossa. 
Penso alla bellezza dei monti di li o di qui, ma come nel deserto, questo infinito orizzonte mi seduce ancor più della "finita" cima o vetta. 
Mi chiedo un perché inutile dato che ne conosco la risposta: lo spazio infinito del deserto o della steppa misura la tua impossibilità di attraversarlo mentre la vetta, il monte in fondo altro non sono che reali obbiettivi che puoi raggiungere e per questo li cerchi. 
Ma è quel nulla infinito che ammiro da questo finestrino che riempie la mia voglia di scoprire.
Sillogismo di chi sa che in una fredda mattina nel mezzo del nowhere correndo ancora verso monti e cime che portano nomi per cui uomini sono saliti con fatiche immense e vite perse per arrivare lassù esatto incontrarci del mio amato nowhere. 
5,00 ho fame! Pane salame e formaggio. La giornata è iniziata.

mercoledì 27 dicembre 2017

hostel

Ho dormito 10 ore dopo la faticata di ieri. Ora mi sto gustando un caffè mentre è miei devices si stanno caricando.
Sono in un ostello, erano anni che non ci andavo, ma i prezzi pazzi della Argentina ti obbligano un po' a queste scelte.
Debbo dire che non è niente male a parte qualcuno che russa in stanza.
Se sei stanco poco importa se non lo sei chiedi ti perché?
La cosa simpatica è l'area comune e soprattutto lo spirito di chi frequenta questo tipo di alloggi.
Si parla, ci si scambia informazioni, ci si mette d'accordo per una meta comune.
Meglio di agenzia viaggi che al solito ti considera un pollo da spennare.
Sempre sulla scia di quanto scritto in po' di tempo fa a proposito della shearing economy.
Oggi vado ancora a sud . Altro balzo di 400 km.
Ma mi chiedo cosa ci stia in quei passaggi infiniti che attraverserò con il pullman. Anche il mio in fondo è un turismo  che non vede "crescere l'erba".
Aggiornamento:
Il collettivo (bus) ha tre ore di ritardo così cambio al volo ed anziché fermarmi a Perito Moreno scendo giù in una sola volata. Arriverò domani più o meno a questa ora. Poi mi dovro organizzare ma avrò tutto il giorno per farlo.
Ah la metà è El Chaltén. Di li si va verso il Fiz Roy ed Cerro Torte. Qualche giorno di cammino.
Ora penso alle 24 ore di pullman che mi attendono. Aiuto!

mare verde

Oggi mi sono perso in questo mare verde, azzurro e bianco. Non volevo scendere da quella roccia da dove ho scattato la foto. 
Poi tra mille difficoltà sono arrivato giù. Non mi si dica che i nostri boschi non sono curati... Per comprendere cosa sia il selvaggio provate qui! Il Trentino è un giardino da educande. 
Ma una cosa devi raccontarvi che una simpatica Colombo di evidenti origini italiane, mi ha riferito quando abbiamo sentito il classico toc toc toc del picchio....esta passero carpentero...in omaggio a tutti i carpentieri incrociati nella mia vita.



lunedì 25 dicembre 2017

Natale

Fortunatamente ieri avevo buttato due kg di troppo che pesavano nello zaino, così oggi, quando sono sceso dal pullman ed ho incominciato a camminare per una città praticamente deserta, la fatica è stata leggera.
Mi accorgo che è Natale perché tutto è chiuso e finalmente ho trovato in bar di un distributore , che mi consente di stare seduto protetto dal vento, bere in caffè con il latte mio pranzo natalizio e stare connesso via WiFi con il mondo.
Vorrei avventurarmi all'inferno di questa regione ma forse prima è il caso di prendere qualche informazione maggiore di monti, laghi e sentieri. Dovrò aspettare domani.
É uno di quei giorni in cui ci si sente in po' homeless e si sfiora per un attimo una condizione che al contrario molti vivono quotidianamente. L'esercizio della pazienza, della attesa che pare infinita mette a dura prova le proprie capacità di accettazione e remissione che normalmente sono poste in secondo piano da obbiettivi, cose da fare, che sembrano dare un senso al vivere mentre sarebbe interessante trovarlo proprio nel non affannarsi ma nel godere del poco infinito che può rappresentare un caffè per pranzo di Natale in una stazione di servizio.
Mamma mia....ho riletto.... sorrido e spero lo facciate anche voi.

domenica 24 dicembre 2017

Patagonia

Patagonia terra subito calda e subito gelida come deve essere un amore non quieto ma forte. Terra tanto grande da sentirti perso e trovare nel tuo tremore la forza per sentirti grande come lei. No c'è vita non c'è amore che non sia come come questa terra. Unica ed infinita.