venerdì 20 gennaio 2017

semaforo di Corso Rosmini

Ricordo che da bambino arrivavo al semaforo di corso Rosmini e li, ero sicuro di trovarvi un vigile se non due. Allora pensavo che i vigili servissero per azionare il semaforo e probabilmente era anche vero ma quello che rammento è che li c'erano i vigili che controllavano per cui: attenzione autisti e pedoni.
Poi le cose cambiano ma certo a Rovereto non più di tanto. Il traffico aumenta, gli automatismi dei semafori funzionano, si installano contatori per bici che sembrano realizzati più per giustificare scelte della Amministrazione che per aiutare i ciclisti che da lì in poi si tuffano nel traffico senza la presenza ne di ciclabili ne di vigili; ciò che non cambia è il semaforo di corso Rosmini. Tutte le direzioni sono possibili e non importa se tre mezzi in colonna non ci stanno così era agli inizi del 900 e così sarà per sempre in barba a un minimo di logica e di scienza del traffico. Si ci fu una specie di rivoluzione qualche anno fa ma volete scherzare? Cambiare qualcosa a Rovereto come in Italia, non è proprio possibile. Per cui ci siamo sorbiti una "riforma" a metà che come sempre nelle cose fatte a metà, lascia la metà peggiore senza realizzare la metà migliore.
Vi prego non dite poi che Rovereto è innovativa. 
Comunque ritornando al semaforo di Corso Rosmini osservo come ormai una parte consiste di pedoni non rispetti il rosso. 
Sembra una cosa da poco ma dice molto al contrario, del modo di vedere dei "cittadini". Certo l'attesa anche se di pochi minuti, risulta decisamente lunga e così deve essere se alle automobili è concesso di andare in ogni dove.
D'altra parte i pedoni ed i ciclisti a Rovereto sono poca cosa e oltre per i contatori di cui sopra, per il fatto che a Rovereto la chiamata del verde pedonale non è una vera chiamata come all'estero ma semplicemente una richiesta che sarà tenuta in cisiderazione dopo tutte le altre richieste; per cui guai a dimenticare di pigiare resterete li una vita ma per fortuna al semaforo di Corso Rosmini si può conoscere gente interessante ma certo non vigili urbani forse perché dovrebbero fare qualche intervento e non gironzolare cercando automobili su cui lasciare foglietti senza discutere.

sabato 14 gennaio 2017

Belgrado

Arrivai a Belgrado la sera del due luglio dell'anno scorso. Presi una stanza in un albergo di fronte alla stazione e poi salì verso la cittadella per vedere la dove la Sava si unisce al Danubio e gustarmi uno dei luoghi più antichi di Europa e per questo, con una storia tutta la scoprire.
Poi lentamente ritornai verso l'albergo. e lungo una ripida stradina mi imbattei in una serie di venditori seduti lungo ciglio della strada con povere cose esposte. 
Quello che mi incuriosì fu la la pochezza delle cose messe in vendita, un pacchetto di fazzoletti di carta, una scatola di tonno, un pezzo di sapone. 
Capì che non si trattava di Serbi poveri ma profughi che il fanatico Orban aveva bloccato con la costruzione del muro "a difesa" dell'Europa.
Più giù, nella piazza, vicino alla stazione incontrai altri profughi accampati nel giardino e osservai come ci fosse solo la Croce Rossa Serba con un mezzo per aiutare quella povera gente.
Ora per via del freddo o forse molto più banalmente perché a qualche giornalista è stato detto di scrivere, quel disastro è su tutti i media. 
Ma tanto ci voleva?


mercoledì 11 gennaio 2017

finalspeechs

Ho ascoltato in questi giorni i discorsi di addio sia di Michelle che di Barack Obama! Indubbiamente emozionanti e giustamente ho osservato come nella rete si diffondevano i commenti positivi! Nulla da dire! Ma al contempo, mi sono chiesto cosa mai accadrebbe in Italia se un presidente parlasse in quel modo e esternasse stessi sentimenti. Mi immagino i vari commentatori televisivi e o politici ad enfatizzare negativamente i tratti retorici o le manchevolezze operate. Se poi lo facesse una first lady italiana non oso proprio immaginarlo. Rivoluzione credo! Chi l'ha eletta? Ma di che si intromette? E' vero! La passione può essere sempre dipinta come retorica; la visione come inadeguatezza, la speranza come incapacità al fare. Lo vediamo tutti i giorni e pare essere proprio questa impossibilità di "passione, visione, speranza" che ci porterà da nessuna parte. O no?