sabato 14 gennaio 2017

Belgrado

Arrivai a Belgrado la sera del due luglio dell'anno scorso. Presi una stanza in un albergo di fronte alla stazione e poi salì verso la cittadella per vedere la dove la Sava si unisce al Danubio e gustarmi uno dei luoghi più antichi di Europa e per questo, con una storia tutta la scoprire.
Poi lentamente ritornai verso l'albergo. e lungo una ripida stradina mi imbattei in una serie di venditori seduti lungo ciglio della strada con povere cose esposte. 
Quello che mi incuriosì fu la la pochezza delle cose messe in vendita, un pacchetto di fazzoletti di carta, una scatola di tonno, un pezzo di sapone. 
Capì che non si trattava di Serbi poveri ma profughi che il fanatico Orban aveva bloccato con la costruzione del muro "a difesa" dell'Europa.
Più giù, nella piazza, vicino alla stazione incontrai altri profughi accampati nel giardino e osservai come ci fosse solo la Croce Rossa Serba con un mezzo per aiutare quella povera gente.
Ora per via del freddo o forse molto più banalmente perché a qualche giornalista è stato detto di scrivere, quel disastro è su tutti i media. 
Ma tanto ci voleva?