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domenica 13 maggio 2018

perdersi

Un po' di giorni fa mentre me ne stavo dall'altra parte del mondo, camminavo per la città accompagnato come sempre da mille pensieri e curiosità. Qualcuno mi aveva suggerito di andare a Calle della Ronda e così dopo un po' di ricerche sono arrivato ed
il caso ha voluto trovassi un ristorante elegante e vista l'ora e soprattutto la fame sono entrato. 
Ho ordinato e mi sono seduto fuori nel giardino in attesa del pasto. C'era un po' di gente e come dico spesso un po' di Yankees ma che non davano fastidio anzi ed infatti fra loro la mia attenzione è stata attirata da una coppia non più giovane, seduta qualche tavolino in là.
Li guardavo mentre provavo come al solito, a scrivere qualcosa sugli avvenimenti appena trascorsi. Inutile ormai la mia attenzione era su quei due e sul loro parlare cheto accompagnato da mille segni che raccontavano più delle parole che si dicevano. 
E' stato un fulmine! Ho capito che ne avevo piene e palle di scrivere, di coinvolgere. Io volevo essere coinvolto, volevo leggere le parole che uscivano dalla bocca di qualcuno e che rapivano il mio cuore e la mia mente. Improvvisa è sorta dentro di me la voglia di innamorarmi o perdermi nelle sguardo di qualcuno, nell'annoiarmi di infinita felicità, nel sorprendermi del magico nulla che è l'amore. 
Lo confesso: sono anni che gironzolo, guardo, mi appassiono, ricerco, cammino sia per mia natura sia perchè il mio andare leniva una ferita che mai sembrava rimarginarsi o che mai volevo si rimarginasse per consentirmi di gironzolare solitario per le vie di questo mondo.
Bene quel giorno in Calle della Ronda ho capito che avevo voglia profonda di girare pagina e come sempre ho detto forse copiando da qualcuno "perdermi nelle gambe di una donna" . 
Magari le donne mi diranno che la testa, la mente, il cuore sono più importanti: no! Tutte caratteristiche importantissime per una buona e costruttiva relazione ma rimane il quid senza il quale tutto è altro rispetto l'innamorarsi, il perdersi per l'appunto....nelle gambe di una donna.
Da quel giorno mi ripeto: "ho voglia di perdermi....ancora...."

martedì 24 aprile 2018

ali di pollo

Mi piace: dopo un po' di tentativi alla fine sono entrato in una bettola che mi ha attirato per la musica e la folla di giovani. D'altra parte sono nella zona universitaria di Quito. Così i ragazzi hanno fatto posto al vecchio e che magia meglio che un five star hotel. 
Cerveza rubia con i tappi che saltano allo scoccare delle dita, ali di pollo in salsa locale ed allora la memoria va ad Amman con Wanda Dimitri e Shadi Baqae'n e Luca Rossi e Alessandro Benedetti e va bhe seppur vegana Feda Gn
Mamma mia 12000 km ed il mondo quello è qui ed io sono lì o qui e ben non intendo la differenza. 
Oggi mentre camminavo sentivo parlare: ma è arabo! Si è arabo due yemeniti quu: abbiamo sorriso: mafimuscula.....is only the world.

domenica 22 aprile 2018

museo

Vi volevo tediare con uno splendido museo che ho incontrato sulla mia strada. L'edificio ed il restauro che sono stati fatti mi hanno riempito la mente e devo dirvi che all'uscita attraverso il personale del museo ho fatto arrivare i miei complimenti al collega di Quito. Peraltro al pregievole e per niente banale restauro e alla splendida collezione di reperti anche molto bene organizzata non mi hanno convinto per nulla i commenti allo "spirito" del tempo con la solita proiezione culturale occidentale su ciò che occidentale non è per nulla. 
Io non so se gli sciamani erano tanto diversi dagli stregoni o dai sacerdoti, non so il mondo di qua o di là ha il medesimo valore che noi attribuiamo ma so che tutto questo crea quella sorta di legame ancestrale che forse dovrebbe essere valutato con un po' più di attenzione. 
Comunque è un filo di ricerca che proverò ad approfondire.
Al museo sono stato seduto davanti a .....cosa sia proprio non saprei... anche se la fantasia, non la scienza, ha lavorato molto per comprendere e mi piace pensare che sia un "libro" un po' come quello che sto scrivendo ora sulla tastiera. La cosa mi è nata sapendo che da queste parti la forma di scrittura praticata era la medesima che noi ma anche i mussulmani, poi qualcuno dice che siamo diversi, pratichiamo da sempre con la fila di semini che unicamente devono a ricordarci qualcosa che con il tempo è divenuta una preghiera. 
La più banale forma di scrittura dico sempre è il nodo al fazzoletto! 
Immaginate quindi cosa poteva essere quella specie di quadrato con tanti pezzi diversi.
Tempo, tempo servirebbe. 
Ma voglio finite con una cosa che mi ha fatto sorridere: entrando nella chiesa di San Francesco all'ingresso ci sono due scritte direi appropriate ma ahimè una volta entrati ti viene voglia di gridare la seconda frase dalla opulenza che la chiesa manifesta .
Magari in futuro qualche museo spaziale descriverà il tutto come progresso della umanità...

sabato 21 aprile 2018

terminal

Ieri arrivando a Guayaquil avevo notato che il terminale dei bus era posto all'interno di un centro commerciale o almeno così pensavo vusti i quattro piani le scale mobili, gli ascensori ed il via vai di gente.
Questa mattina sono tornato, ho fatto il biglietto e quando ho chiesto da dove partisse l'autobus mi è stato detto "a riva" che qui non significa del Garda ma semplicemente su, in alto. 
Ed allora ho scoperto che quello che ritenevo un Mall altro non era che la stazione, il terminale dei bus di Guayaquil.
Quattro piani sia a destra che a sinistra di autobus in partenza per ogni dove. 
La distribuzione verticale posta in centro, servizi, sale di attesa e piccoli negozi per gli acquisti. 
Guayaquil ė una città di tre milioni di abitanti. Più grande di Roma e di ogni altra città d'Italia ma sono disposto a scommettere che nessuno di quelli che mi seguono ne sapevano l'esistenza. O mi sbaglio? Lo spero proprio. 
È un po' come se nel mondo si dimenticassero di un bel pezzo di noi. 
Ma forse sarebbe meglio.....

Guayaquil

Devo dire che Guayaquil, dove sono in questo momento, come l'Ecquador peraltro sono una sorpresa. Direi inaspettata sorpresa. Ci si abitua presto alla miseria, all'abbandono, alla sporcizia a cui non puoi porre rimedio. La vedi ma non sai cosa fare. Forse un po' come in Italia. Vedi il degrado soprattutto culturale, vedi l'abbandono della qualità in molti campi ma non sai cosa fare a meno di credere che basti gridare "onestà onestà" e le cose si risolvono.
Ma torniamo a Guayaquil che ė meglio. 
Città portuale grande, attiva niente di speciale, soliti grattacielotti nemmeno pretenziosi ma banalmente speculativi. Insomma sembrava una tappa dovuta prima di Quito.
Ma, ma una passeggiata lungo il largo fiume che la costeggia mi ha fatto venire in mente che qualche volta è possibile combattere efficacemente contro l'abbandono, il degrado. 
Nulla di stratosferico ma una "passeggiata" ben articolata, con giardinetti, giochi per bimbi, acqua, fontane, edifici museali, sali, scendi e mille altre "banali"invenzioni che però costruiscono un senso di città vivibile lasciando tutte le difficoltà alla "periferia" che di lì si diparte. Sono altresì convinto che a parte qualche pezzo i miei colleghi poco centrino nella realizzazione del tutto. 
Qui è una committenza con idee chiare che penso sia il motore del tutto. Ed allora ritorna il tema che ci appartiene essendo ormai privi di una committenza con idee e aggiungerei nemmeno confuse.

giovedì 19 aprile 2018

sorprendere

Alle volte il viaggio ti sorprende! Ti incanta e subito se eri annoiato o stanco una nuova energia ti prende ed anche se non lo sei ti sembra d'essere un novello Charles o Magellano. 
Entrato in Ecuador non volevo fare troppe ore di viaggio in pullman per giungere a Guayaquil grande porto di mare. Così ho optato per la più vicina e piccola Machala. Pensavo alla solita cittadina, al solito alberghetto e solita cena.
Però: però arrivato al porto dove pensavo di trovare il solito alberghetto, il taxista mi ha detto perché non vai all'isola qui di fronte è carina.
Non me lo sono lasciato ripetere: ho preso una lancia e via.
Le mangrovie si avvicinavano così come si avvicinava l'isoletta che di nome fa: Jambeli!
Ci sono sessanta famiglie che vivono qui. Un po' di pesca, un po' di turismo. 
Un vecchietto mi ha portato dove sono ora: ho una buona camera ed ora andrò a fare un tuffo: zanzare permettendo....

Jambelì

Sulla lancia

Lungo la spiaggia

frontiera

Improvvisamente il deserto costiero si trasforma in un vede intenso, bellissimo.
Guardo, scruto, non voglio credere ai miei occhi ma quello è riso! Chiedo. Si es arroz mí rispondo. Riso e banani. I caschi sono già incelofanati pronti per l'esportazione o chissà perché. Ma la pianura di un verde intenso è magica. 
A Tubes I peruviani mi fanno girare. Ti assalgono con la loro fame ed io sono uno Yankee da spennare! 
Mi piace affrontarli. Loro pensano di sapere: anch'io! Mi sono messo in tasca 100 soles di piu non possono prendermi. Non è poco ma non è nemmeno moltissimo 25 euro.
Voglio arrivare nella città al di là della frontiera! 
Non basta! Ok ciao! Voi. Eh amigo. No gracias non basta! 
Alla fine arrivo in Ecuador senza problemi se non alla frontiera dove una zelante guardia non vuole farmi passare perché tengo un passaporto rovinato. 
l'Ecuador mi piace subito di piu. La gente sembra rilassata non c'è l'assalto come purtroppo ho visto in Perù. 
Ho messo una nuova SIM e via. 
Ah questa mattina ho provato a togliermi un "corno" . Ho sbattuto la testa in una mensola posta ad altezza di locale ma non mia. Sangue in ogni dove e mezza ora a fermarlo. Ho ancora male è una fascia bianca che copre il buco del corno volato via....che male fanno le "corna".