sabato 21 aprile 2018

Guayaquil

Devo dire che Guayaquil, dove sono in questo momento, come l'Ecquador peraltro sono una sorpresa. Direi inaspettata sorpresa. Ci si abitua presto alla miseria, all'abbandono, alla sporcizia a cui non puoi porre rimedio. La vedi ma non sai cosa fare. Forse un po' come in Italia. Vedi il degrado soprattutto culturale, vedi l'abbandono della qualità in molti campi ma non sai cosa fare a meno di credere che basti gridare "onestà onestà" e le cose si risolvono.
Ma torniamo a Guayaquil che ė meglio. 
Città portuale grande, attiva niente di speciale, soliti grattacielotti nemmeno pretenziosi ma banalmente speculativi. Insomma sembrava una tappa dovuta prima di Quito.
Ma, ma una passeggiata lungo il largo fiume che la costeggia mi ha fatto venire in mente che qualche volta è possibile combattere efficacemente contro l'abbandono, il degrado. 
Nulla di stratosferico ma una "passeggiata" ben articolata, con giardinetti, giochi per bimbi, acqua, fontane, edifici museali, sali, scendi e mille altre "banali"invenzioni che però costruiscono un senso di città vivibile lasciando tutte le difficoltà alla "periferia" che di lì si diparte. Sono altresì convinto che a parte qualche pezzo i miei colleghi poco centrino nella realizzazione del tutto. 
Qui è una committenza con idee chiare che penso sia il motore del tutto. Ed allora ritorna il tema che ci appartiene essendo ormai privi di una committenza con idee e aggiungerei nemmeno confuse.