martedì 24 aprile 2018

ali di pollo

Mi piace: dopo un po' di tentativi alla fine sono entrato in una bettola che mi ha attirato per la musica e la folla di giovani. D'altra parte sono nella zona universitaria di Quito. Così i ragazzi hanno fatto posto al vecchio e che magia meglio che un five star hotel. 
Cerveza rubia con i tappi che saltano allo scoccare delle dita, ali di pollo in salsa locale ed allora la memoria va ad Amman con Wanda Dimitri e Shadi Baqae'n e Luca Rossi e Alessandro Benedetti e va bhe seppur vegana Feda Gn
Mamma mia 12000 km ed il mondo quello è qui ed io sono lì o qui e ben non intendo la differenza. 
Oggi mentre camminavo sentivo parlare: ma è arabo! Si è arabo due yemeniti quu: abbiamo sorriso: mafimuscula.....is only the world.

domenica 22 aprile 2018

museo

Vi volevo tediare con uno splendido museo che ho incontrato sulla mia strada. L'edificio ed il restauro che sono stati fatti mi hanno riempito la mente e devo dirvi che all'uscita attraverso il personale del museo ho fatto arrivare i miei complimenti al collega di Quito. Peraltro al pregievole e per niente banale restauro e alla splendida collezione di reperti anche molto bene organizzata non mi hanno convinto per nulla i commenti allo "spirito" del tempo con la solita proiezione culturale occidentale su ciò che occidentale non è per nulla. 
Io non so se gli sciamani erano tanto diversi dagli stregoni o dai sacerdoti, non so il mondo di qua o di là ha il medesimo valore che noi attribuiamo ma so che tutto questo crea quella sorta di legame ancestrale che forse dovrebbe essere valutato con un po' più di attenzione. 
Comunque è un filo di ricerca che proverò ad approfondire.
Al museo sono stato seduto davanti a .....cosa sia proprio non saprei... anche se la fantasia, non la scienza, ha lavorato molto per comprendere e mi piace pensare che sia un "libro" un po' come quello che sto scrivendo ora sulla tastiera. La cosa mi è nata sapendo che da queste parti la forma di scrittura praticata era la medesima che noi ma anche i mussulmani, poi qualcuno dice che siamo diversi, pratichiamo da sempre con la fila di semini che unicamente devono a ricordarci qualcosa che con il tempo è divenuta una preghiera. 
La più banale forma di scrittura dico sempre è il nodo al fazzoletto! 
Immaginate quindi cosa poteva essere quella specie di quadrato con tanti pezzi diversi.
Tempo, tempo servirebbe. 
Ma voglio finite con una cosa che mi ha fatto sorridere: entrando nella chiesa di San Francesco all'ingresso ci sono due scritte direi appropriate ma ahimè una volta entrati ti viene voglia di gridare la seconda frase dalla opulenza che la chiesa manifesta .
Magari in futuro qualche museo spaziale descriverà il tutto come progresso della umanità...

sabato 21 aprile 2018

terminal

Ieri arrivando a Guayaquil avevo notato che il terminale dei bus era posto all'interno di un centro commerciale o almeno così pensavo vusti i quattro piani le scale mobili, gli ascensori ed il via vai di gente.
Questa mattina sono tornato, ho fatto il biglietto e quando ho chiesto da dove partisse l'autobus mi è stato detto "a riva" che qui non significa del Garda ma semplicemente su, in alto. 
Ed allora ho scoperto che quello che ritenevo un Mall altro non era che la stazione, il terminale dei bus di Guayaquil.
Quattro piani sia a destra che a sinistra di autobus in partenza per ogni dove. 
La distribuzione verticale posta in centro, servizi, sale di attesa e piccoli negozi per gli acquisti. 
Guayaquil ė una città di tre milioni di abitanti. Più grande di Roma e di ogni altra città d'Italia ma sono disposto a scommettere che nessuno di quelli che mi seguono ne sapevano l'esistenza. O mi sbaglio? Lo spero proprio. 
È un po' come se nel mondo si dimenticassero di un bel pezzo di noi. 
Ma forse sarebbe meglio.....

Guayaquil

Devo dire che Guayaquil, dove sono in questo momento, come l'Ecquador peraltro sono una sorpresa. Direi inaspettata sorpresa. Ci si abitua presto alla miseria, all'abbandono, alla sporcizia a cui non puoi porre rimedio. La vedi ma non sai cosa fare. Forse un po' come in Italia. Vedi il degrado soprattutto culturale, vedi l'abbandono della qualità in molti campi ma non sai cosa fare a meno di credere che basti gridare "onestà onestà" e le cose si risolvono.
Ma torniamo a Guayaquil che ė meglio. 
Città portuale grande, attiva niente di speciale, soliti grattacielotti nemmeno pretenziosi ma banalmente speculativi. Insomma sembrava una tappa dovuta prima di Quito.
Ma, ma una passeggiata lungo il largo fiume che la costeggia mi ha fatto venire in mente che qualche volta è possibile combattere efficacemente contro l'abbandono, il degrado. 
Nulla di stratosferico ma una "passeggiata" ben articolata, con giardinetti, giochi per bimbi, acqua, fontane, edifici museali, sali, scendi e mille altre "banali"invenzioni che però costruiscono un senso di città vivibile lasciando tutte le difficoltà alla "periferia" che di lì si diparte. Sono altresì convinto che a parte qualche pezzo i miei colleghi poco centrino nella realizzazione del tutto. 
Qui è una committenza con idee chiare che penso sia il motore del tutto. Ed allora ritorna il tema che ci appartiene essendo ormai privi di una committenza con idee e aggiungerei nemmeno confuse.

giovedì 19 aprile 2018

sorprendere

Alle volte il viaggio ti sorprende! Ti incanta e subito se eri annoiato o stanco una nuova energia ti prende ed anche se non lo sei ti sembra d'essere un novello Charles o Magellano. 
Entrato in Ecuador non volevo fare troppe ore di viaggio in pullman per giungere a Guayaquil grande porto di mare. Così ho optato per la più vicina e piccola Machala. Pensavo alla solita cittadina, al solito alberghetto e solita cena.
Però: però arrivato al porto dove pensavo di trovare il solito alberghetto, il taxista mi ha detto perché non vai all'isola qui di fronte è carina.
Non me lo sono lasciato ripetere: ho preso una lancia e via.
Le mangrovie si avvicinavano così come si avvicinava l'isoletta che di nome fa: Jambeli!
Ci sono sessanta famiglie che vivono qui. Un po' di pesca, un po' di turismo. 
Un vecchietto mi ha portato dove sono ora: ho una buona camera ed ora andrò a fare un tuffo: zanzare permettendo....

Jambelì

Sulla lancia

Lungo la spiaggia

frontiera

Improvvisamente il deserto costiero si trasforma in un vede intenso, bellissimo.
Guardo, scruto, non voglio credere ai miei occhi ma quello è riso! Chiedo. Si es arroz mí rispondo. Riso e banani. I caschi sono già incelofanati pronti per l'esportazione o chissà perché. Ma la pianura di un verde intenso è magica. 
A Tubes I peruviani mi fanno girare. Ti assalgono con la loro fame ed io sono uno Yankee da spennare! 
Mi piace affrontarli. Loro pensano di sapere: anch'io! Mi sono messo in tasca 100 soles di piu non possono prendermi. Non è poco ma non è nemmeno moltissimo 25 euro.
Voglio arrivare nella città al di là della frontiera! 
Non basta! Ok ciao! Voi. Eh amigo. No gracias non basta! 
Alla fine arrivo in Ecuador senza problemi se non alla frontiera dove una zelante guardia non vuole farmi passare perché tengo un passaporto rovinato. 
l'Ecuador mi piace subito di piu. La gente sembra rilassata non c'è l'assalto come purtroppo ho visto in Perù. 
Ho messo una nuova SIM e via. 
Ah questa mattina ho provato a togliermi un "corno" . Ho sbattuto la testa in una mensola posta ad altezza di locale ma non mia. Sangue in ogni dove e mezza ora a fermarlo. Ho ancora male è una fascia bianca che copre il buco del corno volato via....che male fanno le "corna".

mercoledì 18 aprile 2018

loca per los perros

Quest'oggi ho trascorso un piacevole pomeriggio! Arrivato a Mancora pensavo alle solite cose da fare con forse la novità del Oceano Pacifico. Ma come accade qualche volta nella vita, una curiosità, in incontro trasformano la giornata. In realtà avevo già incontrato coloro di cui trattasi, diversi giorni fa su per un monte, ma oggi gli eventi ci hanno riportato negli stessi luoghi e la curiosità reciproca ha fatto il resto.
Non userò nomi perché non è importante ma mi piace pensare che entrambi sorrideranno alle mie parole. 
Scrivo questo mentre sto mangiando una pizza con tonno fresco crudo come condimento. Non male!
Lei la chiamerò "loca per los perros" lui "Il professore"!
Lei è decisamente bella, sicura, conduce le relazioni e cosa che non guasta, o forse si, è avvocato! 
Lui è cheto! Sorride e fa ciò che lei chiede senza bif o bof! Ma sa proprio qui la sua forza. 
E leí lo sa!
Ah lui è professore di musica, piano!
Che más? Un pomeriggio: un bagno nell'oceano, un pisco in compagnia di parole ed intuizioni. 
Che bello. Alle volte vedo negli altri quello che mi è sfuggito e vorrei come per miracolo fermarlo in loro. Non è mio compito ma parlare con il cuore aiuta sempre.
Così abbiamo riso parlato bevuto e fra poco loro ritorneranno verso Lima ma mi piace pensare che li rivedrò. Due amici non di un pomeriggio ma di una vita.

lunedì 16 aprile 2018

autobus

Ho pagato 50 soles (12,50 €) il passaggio fra Trujillo e Piura.
Ora fra le due città ci sono circa 500 km. Vale a dire 0,1 cent do sol per km. 
Il bus ha due piani e in quello sotto ci sono 3 file (2+1) mentre sopra le file sono 4 come per l'Atesina ed infatti sopra si paga memo 40 soles.
Gli autisti sono tre che si alternano ed in più c'è una hostess o uno stuart che assistono. 
Si fa il check in come in aeroporto e si consegna il bagaglio che si ritirerà all'arrivo previa consegna del coupon. 
Prima di salire controllano biglietto e passaporto nonché fanno una scannerizzazione per cedere immagino se ci sono armi.
Alcune compagnie riprendono con una videocamera i volti dei passeggeri.
Lungo il viaggio al mattino, mezzo giorno è sera viene servito un pasto con bevanda fresca.
Ma mi chiedo come fanno? Quanto pagano il personale? Ammettendo che il bus sia pieno credo che ci siano 60/70 posti che per 40 da esattamente 2400 soles. 600,00 €. 
L'autobus naturalmente è un Mercedes o in Volvo e non credo siano più economici qui. Anzi. 
Non riesco a trovare la risposta ed intanto il bus avanza. Prima sembrava di essere tornato in Jordan ora in Mozambico.
Ormai l'equatore si sta avvicinando.

Chan Chan

Un po' di giorni fa mentre gironzolavo per il museo Larco a Lima, ho osservato che la quasi totalità dei reperti provenivano dal medesimo luogo che anche dal punto di vista fonetico sembrava interessante. Chan Chan che in italiano bisognerebbe pronunciare Cian Cian.
Bhe incuriosito ho fatto un po' di ricerche e sono arrivato a Trujillo nel nord del Peru, dove ad ogni passo che muovevo mi sorprendevo sempre più complice la mia povera conoscenza e forse di più la non il fatto che le US guides sembrano non considerare questo luogo forse perché non ci sono buoni alberghi e il vitto è popolare e poco Yankees anche se nella piazza de Armas c'e già un Mac Donald.
Bhe si andate na Machu Piccho ma poi venite qui a Chan Chan. 
Raramente ho ammirato tanta originalità: nel costruire, pensare e realizzare umane o divine, qualcuno mi spieghi la differenza, abitazioni.
Tutto in un deserto, tutto in barro tutto incantato come la mia bocca che tutto il giorno è rimasta aperta.

domenica 15 aprile 2018

vegetariano

Avevo scritto a lungo e poi tutto è andato perso per via della mancanza di connessione.
Avevo scritto di questo deserto molto lungo ma poco largo che almeno in parte, ho percorso oggi spingendomi a nord.
Domani andrò a vedermi un po' di insediamenti precolombiani che abbondano nell'area.
D'altra parte gli antichi proprio sciocchi non erano. Nel deserto non piove ma se ci sono fiumi che lo attraversano scendendo dai monti con quell'acqua si può realizzare un giardino.
È così eccomi qui in uno di questi giardini. 
La temperatura più bassa in tutto l'anno è di 8 gradi la più alta di 36. Praticamente una eterna primavera. Ma non era di questo che volevo parlare, bensì della mia sorpresa, piacevole sorpresa. Uscendo a cena sono arrivato in una piazzetta. Tre alberi una fontana, pietra bianca a terra e un vecchietto che suonava la fisarmonica. Nell'angolo due tavolini annunciavano una possibilità di canare.
Mi sono avvicinato e sulle lavagne una sfilza di piatti a base di verdure, succhi di frutta. Me ne stavo andando pensando ai soliti salutisti vegetariani. Bhe una ragazza dagli occhi dolci mi ha rassicurato che fanno anche carne ed hanno una cuschegna (birra di Cusco).
I compromessi sono sempre piacevoli. Ho mangiato un hamburger direi decente un riso decente e udite udite una insalata speciale.non so che ci avevano messo dentro ma anche senza olio era squisita. Nessuno mi convincerà a diventare vegetariano ma questa sera ho scoperto sapori che mi erano preclusi per mia ignavia. Essere in un giardino in mezzo ad un deserto ha i suoi vantaggi.

sabato 14 aprile 2018

chissà

Il mio amico Dino mi ha chiamato l'altro giorno per vedere se ero ancora vivo e come stavo.
A Dino voglio bene per quanto sopra e perché praticamente siamo nati più o meno la stessa epoca e cresciuti nello stesso cortile.
Dino poi, e questa è la magia della amicizia, è totalmente diverso dal sottoscritto ma per le reciproche attenzioni e soprattutto per il rispetto e l'accettazione delle diversità che ci caratterizzano continuiamo a parlare, raccontarci i segreti più nascosti o forse , vista l'età, apparentemente più nascosti che ci contraddistinguono. 
Insomma ci siamo sentiti e mi ha chiesto dove fossi. "A Lima" ho risposto. 
"Chissà quanta delinquenza, stai attento" ha commentato.
Ecco Dino è uno che si basa su semplici informazioni ricavate da esperienze dirette e TV. Ora Dino attribuisce a ciò che non conosce quello che i soloni della politica continuano a propagandare. 
Lima mi è sembrata una città più pulita ed ordinata di Trento. Ho camminato per le sue strade senza mai avere un problema e nemmeno la sensazione.
Eppure Lima ha 10 milioni di abitanti e certo la gran maggioranza ha redditi che definire da povertà è poco. 
In Europa e particolarmente in Italia si continua a "vendere" quello che in realtà non è per nulla dimostrato. Lo straniero soprattutto se di una nazìone povera è di per sè pericoloso. 
Ma? Io confesso che solo della supponenza ed ignoranza hai veramente paura e in Italia mi pare stiano sempre più prosperando tirandosi dietro naturalmente povertà anche economica.

venerdì 13 aprile 2018

panza

Chiedo scusa a Lima città senza anima ma con una "panza" da far invidia.
Risotto ai frutti di mare, chicharon e cheviche! Che más? Compagnia migliore della solitudine.

Larco

Stamattina sono uscito, ho preso un autobus poi poi un'altro ed al fine sono arrivato al Museo Larco che dicono essere il migliore.
In effetti le cose esposte e le spiegazioni danno un senso a molte domande e colmano conoscenze superficiali. 
La cosa che più mi impressiona è la solita presenza di Yankees fra i quali anche io, e la quasi assoluta assenza di locali. 
Mi hanno messo uno stemp sulla camicia come fanno al MART. 
Sento solamente parlare Inglese e solo un po' di francese.
La cosa che osservo in tutti i musei è il costante riferimento alla attuale nazione ed in questo caso il Perù.
Per cui gli antichi abitanti del nord diventano peruviani come quelli del sud.
La stessa cosa l'avevo notata a Santiago ed in quel caso gli abitanti erano tutti chileni. 
Ma quasi che confini attuali siano un elemento da cui partire per comprendere bordi o confini passati. 
C'è una sorta di omologazione culturale occidentale che assorbe costantemente ogni cosa e mi chiedo quanto questo porti ad una conoscenza vera.
Debbo chiudere però con il ristorante annesso al museo! Carino: nel senso di caro e bello dove gli Yankees mangiano seduti su comode poltrone in un giardino degno di principi e principesse purché non locali e meno che meno di origine incaica....

Lima

È proprio strana questa Lima.
Oggi ho camminato, preso autobus, guardato, osservato ma, ma non sono riuscito a dare a Lima un anima.
Ieri pensavo fosse il quartiere di Miraflores a condizionare il giudizio ma oggi ho visto altre parti della città e non sono riuscito a dare a Lima un anima.
Ci sono città ricche, ci sono città povere, ci sono città in cui fiuti la storia, ci sono città in cui la storia è solo l'oggi.
Lima non è nulla di tutto questo. Lima è tutto questo senza esserlo.
Per tanto cammini non cambia un gran che, stessi edifici moderni alti, stesse villette eleganti a "sostenere" fratelli troppo rapidamente cresciuti.
Tutto è diverso ma in fondo tutto è così uguale e monotono che nulla ti colpisce e tutto ti colpisce non lasciandoti però nessuno ricordo, nessuna immagine che ti porterai con te. 
Cusco aveva le sue strade erte in cui fiatavi come un mantice; Lima no! Solo verso il mare sembra darsi un riscatto ma poi le spiagge sono vuote e linde per cui tutto ritorna alle strade nelle prese una per una ma vuote di anima. 
Forse oggi al di là del rio c'è stato un sussulto ma, ma è sparito subito trascinando questa immensa città in una sorta di mancanza di locus. 
Mi perdonerà Lima ma la sensazione è quella che ti dà una bella donna ma senza fascino.
Dieci minuti sono sufficienti per capire e provare a comprendere anche se nessun desiderio è stata capace di svegliare. 
Lima!




Chiedo scusa a Lima città senza anima ma con una "panza" da far invidia.
Risotto ai frutti di mare, chicharon e cheviche! Che más? Compagnia migliore della solitudine.


giovedì 12 aprile 2018

polpo

Non lo so se sono in un ristorante stellato Michelen, a Lima ce ne sono ben tre, ma debbo dire che si mangia divinamente. 
Raramente ho gustato un polpo così raffinato accompagnato da delle patate che a prima vista, sembravamo banali cips ma che al gusto ho capito essere patate vere tagliate sottili e divinamente aromatizzate.

Miraflores

Se non fosse che ho percorso questo paese per le sue città, i sui villaggi, i suoi monti vi confesso che oggi mi è sembrato di arrivare in un luogo altro.
È vero Miraflores ė il quartiere di eccellenza di Lima ma, ma c'è un ma non è Perù. È altro. 
Si, si parla spagnolo, le bandiere sono sempre rosse e bianche ma sembra d'essere altrove. 
Anche i vecchi bassi edifici coloniali si perdono fra grattacieli di vetro e cemento.
Le strade sono lisce e pulite come mai, i giardini fanno invidia a Merano anzi direi che non c'è confronto. Angoli, bordi verso i muri tenuti a distanza di un colpo di zappa, il verde senza alcun intruso e perfettamente rasato. 
Marciapiedi dove viene voglia di chiudere gli occhi per provare ad essere ciechi tanto non troverai inciampi ma solo discreti avvisi di cambio direzione.
Ma mi sembra di essere altrove in un luogo che non rappresenta la complessità del luogo di cui è capitale.
Persino il clima è perfetto: camicia, pantaloni leggeri e quel venticello che attenua la forza del sole. 
Ma dove sono mai? Lima? Ma?
Questa è il mio primo sentire.




mercoledì 11 aprile 2018

viaggio

Non so perché ma il post di ieri è stato interpretato come mio rientro. 
Ma quando mai?
Era un discorso generale riferito alla vita.
Sono sempre seduto su quel sedile di ieei; non ho tenuto il conto di quante montagne, valli il pullman ha scavalcato ma credo infinite come appunto nella vita. 
Dirò che c'è stato un malessere e il mio stomaco faticava a condividere tutte quelle curve. Poi piano piano tutto si assesta ed il sonno rende lievi tutti quei sobbalzi.
Credo che per tre volte siamo andati a 4000 e poi giù e poi ancora su.
A Nasca, famosa per quei disegni che si possono vendere dall'alto e che nessuno sa da dove vengono, a Nasca ho sentito solo che ci siamo fermati ma onesto non so per quanto.
Ora sono sulla pianura costiera, i polmoni finalmente non faticano a fare il loro lavoro, guardo fuori e vedo il sole sorgere la dietro le Ande. 
So che mi circonda un deserto; l'avevo letto chissà quando, solcato da mille fiumi che scendono dai monti dove solo li le piogge scendono lasciando questi kilometri di costa senza piogge ma con molta acqua. 
Magie! E perché mai tornare? 
Ieri leggevo un libro che mi ha fatto comprendere ancora di più come il viaggiare sia una condizione come dire? Speciale! 
Vi lascerò qualche nota assieme alle mie riflessioni.
Buongiorno mondo!


"Non c’è viaggio senza che si attraversino frontiere – politiche, linguistiche, sociali, culturali, psicologiche, anche quelle invisibili che separano un quartiere da un altro nella stessa città, quelle tra le persone, quelle tortuose che nei nostri inferi sbarrano la strada a noi stessi. Oltrepassare frontiere; anche amarle – in quanto definiscono una realtà, un’individualità, le danno forma, salvandola così dall’indistinto – ma senza idolatrarle, senza farne idoli che esigono sacrifici di sangue. Saperle flessibili, provvisorie e periture, come un corpo umano, e perciò degne di essere amate; mortali, nel senso di soggette alla morte, come i viaggiatori, non occ ilasione e causa di morte, come lo sono state e lo sono tante volte." 

Da L'infinito viaggiare di Claudio Magris su indicazione della mia amica triestina Daria Debernardi

martedì 10 aprile 2018

seduto

Me ne sto seduto al terminale degli autobus di Cusco in attesa del bus per Lima. 
Il bagaglio ha già fatto il check in ed ora attendo il mio posto dove starò seduto per le prossime 21 ore. 
Guarderò dal finestrino i paesaggi susseguirsi e fuggire via metafora della nostra vita e cercherò come sempre di fermare qualche immagine, qualche sensazione di luogo che mi riconducano la da dove sono partito e dove mai arriverò.

lunedì 9 aprile 2018

piramide sociale

La guida ha disegnato sulla ghiaia questo disegno per spiegare l'organizzazione sociale incaica.
In cima, il sasso, stava una sola persona l'Inca, che tutto decideva ed organizzava, naturalmente con l'aiuto sottomesso della classe che stava subito sotto che a loro volta controllavano quelli che stavano sotto ed infine la grande massa che lavora e serviva senza nulla dire, Facebook verrà più tardi!
Fin qui nulla di nuovo ma la regola rigida era che non si poteva cambiare classe più o meno come in India. 
Vuoi vedere che Inca e Indiani avevano già capito tutto e che tutte le rivoluzioni fatte in occidente alla fine sono servite per ritrovarci un Donald Duck a capo della nazione più 'potente' e certo noi non possiamo chiamarci fuori visti Gigino e Salvino e considerato poi Orban ( sorry for you dear friend) che Victor fa di nome o Beata o, o, o.....
Si ridateci l'Inca!

domenica 8 aprile 2018

valli

Ieri, mentre il bus mi stava portando verso la montagna colorata, ammiravo incantato la valle che stavamo risalendo poi il bus girò a destra ed imboccò un'altra valle quella appunto delle montagne colorare.
Vi dirò che per un attimo la mia memoria, le mie sensazioni ritornarono in Trentino ed i luoghi che si sovrapponevano erano la val di Sole la dove si dirama la val di Pejo. Ricordate? Anche lì si risale una lunga valle e poi si gira a destra e si segue il rio Rabbies mi pare si chiami. 
Sia qui che li le montagne attorno si alzano imponenti, i torrenti scendono forti e qui e lì qualche campo e o casa ti dicono dell'uomo.
Certo in Rabbi non ci sono gli eucalipti e nemmeno le case di adobe; non si trovano campi di patate o mais e meno che meno lama ma al massimo qualche mucca.
A Rabbi siamo a 1200m qui a 4000m ma ieri sembrava di stare a Rabbi prima di tutto questo turismo che tutto trasforma.
E da questa considerazione ho intuito quello che non va nel turismo: l'esclusività del luogo, l'unicità fatta però di pura immagine e costruita con logiche di mercato e non di bellezza.
La normalità dalla vita non vende è una valle dove si fatica per coltivate poche cose e per mantenere un luogo a contatto con l'uomo non detiene nulla di significativo per chi deve trovare il non "scontato" alimentando in fondo il solito modo d'essere da cui sembra fuggire ma al contrario, proprio per l'industrializzazione del turismo, altro non diviene che uno scontato solo diverso alla apparenza.
Complicato? 
Credo che comprendere la relazione profonda fra uomo e natura sia un percorso non scontato per avvicinare anche il luogo più scontato al suo vero valore. 
Sia esso un campo di patate a 4200 m coltivato una ad una che uno in una pianura dove una sola macchina basta a migliaia di metri quadri.

5000 m.

Camminare a 5000 m. ė dura, molto dura! Ora sto tornando con il pullman. Quasi tutti dormono esausti e si è messo a piovere.

venerdì 6 aprile 2018

preparazione

Questa mattina ho dormito più a lungo dopo la levataccia di ieri. Mi sono "tirato" a nuovo e così sono uscito per immergermi in questa città. Ho visto chiese monumentali, chiostri perfetti e cheti, piazze animate, case elegantemente semplici e decorazioni preziose.
Giunto al mercato di San Pedro sono entrato ed ho incominciato a gironzolare per i piccoli negozietti. 
Domani sarà un'altra giornata lunga. Infatti verranno a prendermi alle tre e via sulla montagna colorata come la chiamano qui.
5200 m. Il mio trasandato cuore, per via degli amori non del colesterolo, rido, sarà messo alla prova e per aiutarli tutti ti dicono di bere te ci coca e una ragazza alcuni giorni fa mi ha suggerito la "farina di coca" più semplice e rapida. 
Al mercato l'ho trovata per pochi soles e domani vedremo se funziona come dicono.
Assieme alla farina ho preso albicocche secche, zenzero e papaia secca cosi non mancheranno gli zuccheri. 
Peraltro ho anche preso incuriosito dal colore e dal profumo un po' di carne secca salata di alpacca. Proteine pronte!
Poi sono arrivato al banco della signora e: bèh guardate voi. 
Immergersi in un luogo, sentirne i profumi, gli odori, guardarne la gente così diversa è così uguale è un po' come una iniezione di fiducia nella umanità in barba agli sciocchi e populisti per convenienza loro.

arresto

Di ritorno da Machu Piccho la giornata che sino ad allora era corsa via in una regolare normalità, si è improvvisamente animata! 
Posto di blocco della polizia peruviana! Nessuno ci fa caso sembra tutto normale cinque minuti e via di nuovo. 
Il poliziotto però è zelante e presi i documenti dello autista dice: " facciamo un controllo'.
L'ultimo della giornata! Sorrido! Capisco subito che c'è qualcosa che non va. Il poliziotto dice: "dai che li sapevi....".
Discussioni: i due si allontanano; entrano nella stazione; si aspetta! I compagni di viaggio rumoreggiano, c'è chi ha un appuntamento, chi un autobus, chi un volo.
Il poliziotto invita il driver: "devi informare i turisti...." Il driver tace, chiama qualcuno, il poliziotto parla al telefono. 
Capisco che hanno avvisato l'agenzia di mandare un altro driver.
I compagni di viaggio fortunatamente dalla iniziale rabbia si chetano ed incominciamo a scherzare.
Dopo un po' il poliziotto apre il portellone del van: aplauso! "Intiende los español?" "Yooooo, naaaaaa, risate"
"Il vostro autista è in stato d'arresto! Stanno mandando qualcuno da Cusco e ci vorrà almeno mezza ora" 
La più sveglia del gruppo chiede: "ma perché li arrestate?" 
"Non ha pagato gli alimenti alla moglie!"
La tensione si allenta usciamo tutti in strada per cercare un taxi o un mezzo per arrivare a Cusco; nulla ormai è buio. 
Siamo tutti in strada, si ride e non si sa bene se essere solidali con l'autista o con la moglie ma una cosa è chiara, almeno a me, Perù ed Italia sono la stessa cosa in questo campo.
Il tempo passa e una ventina di turisti sul ciglio di una strada davanti ad un commissariato non sono una cosa che non si può sottacere. 
Arriva un ufficiale e comprendo che la selezione in Perù è migliore che in Italia!
Ascolta l'inflessibile poliziotto, l'autista e guarda noi!
Decisione splendida: l'autista ci porterà a destinazione accompagnato però dal poliziotto e da un collega che alla fine del servizio lo arresteranno come d'obbligo!
Noi siamo tutti arrivati a destinazione ma la domanda è: "come potrà pagare gli alimenti alla moglie se non può lavorare ed anzi magari dovrà pagare dei danni per il ritardo?"
Ma? La giustizia alle volte combina guai più che provare a risolverli. 
Secondo me ci vorrebbe il ritorno dello INCA.

giovedì 5 aprile 2018

Patrimoni dell'Umanità

Mi chiedo: ma se un luogo è dichiarato patrimonio della Umanità perché l'umanità è soggetta a tariffe diverse? Direi che oltre sul tipo di restauro, ammesso ma non concesso ci sia un controllo, sui racconti alle volte "fantastici" delle guide dovrebbe esserci anche un "controllo" sul tariffario e sull'indotto prodotto proprio da quella dichiarazione che per chi non l'avesse capito, mi trova fortemente contrario. 
Un esempio ieri sera ho pagato una cena seppure frugale in un luogo normale per locali 5 sol oggi un passaggio in autobus di 8 km l'ho pagato 38,72 sol. Capisco ma non mi adeguo.

mercoledì 4 aprile 2018

San Blas

Pranzo al mercato di San Blas Cusco: minestra di grano con patate, carne e pomodorini piccanti: di secondo riso alla cubana con banane fritte e uovo.

martedì 3 aprile 2018

atlante

Quando ero bambino nella libreria di casa c'era un vecchio atlante geografico sul quale perdevo ore ed ore a studiare le mappe, immaginare i luoghi.. Oltre le mappe l'atlante conteneva una serie di fotografie rigorosamente in bianco e nero che descrivevano le mappe precedenti o seguenti. Erano queste foto che concretizzavano i voli di fantasia che la mente faceva.
Già allora il Magellano che c'è in me era al lavoro. 
Fra le fotografie ve ne erano due che più di altre mi rapivano la mente. Una era delle mangrovie dove bazzicava Salgari l'altra riguardava delle strane canoe fatte di paglia in un lago con strane case fatte sempre di paglia e con uomini e donne che spingevano con lunghe pertiche le barche. La didascalia diceva: lago Titicaca Perù/Bolivia. 
Complice anche il nome che faceva sorridere e consentiva di ripetere all'infinito una parola altrimenti non carina, quel nome mi ha accompagnato per tanti anni.
Oggi ci ho messo le mani in quel lago, ho messo i piedi su quelle isole di canne e nemmeno i soliti Yankees sono riusciti a rovinare il mio momento magico.
Quando i tuoi sogni si fanno reali senti dentro una sorta di felicità per la vita che nulla può scalfire. 
Sentire quell'acqua, calpestare quelle canne è stato come ritornare su quel atlante e comprendere come una foto, una immagine, uno scritto, alle volte sono più importanti della realtà.


PS: il mio ristorante dove ho scritto questo mentre mangiavo cose peruviane buonissime

lunedì 2 aprile 2018

passato

Sono seduto nel ampio salone del terminal dei bus di La Paz
Sono vestito di tutto punto ma in aria gelida mi colpisce il collo e le mani faticano a tenere in mano questo device.
Gridano Oruro, Oruro o Cochabamba, Cochabamba o Copacabana o le altre infinite città della Bolivia.
Fra poco mi alzerò ed andrò all'autobus che alle otto partirà per il Perù. 
Si lasciò la Bolivia dopo 20 giorni di pellegrinaggio. Pochi forse ma sicuramente pieni di esperienze positive, incontri, luoghi che certamente porterò con me.
Diversa, assolutamente diversa da Chile è Argentina la Bolivia ti riporta nella America storica in cui costumi, monumenti, lingue affondano in un passato ricco e credo ancora molto sconosciuto.
Corro corro hanno chiamato il mio bus a dopo; forse

domenica 1 aprile 2018

globalizzazione

I centri commerciali hanno una funzione importante nella vita moderna: si trovano dei bagni decenti in qualsiasi parte del mondo tu sia! Poi vi è qualche altra interessante caratteristica che ti racconta della vita e delle persone del luogo dove ti trovi. 
Morale per la prima ragione sono entrato in uno di questi mega centri a La Paz e per certi versi ho compreso che anche il "social demagogo comunista" Evo non ce l'ha fatta a "cambiare" la società nonostante i plurima mandati e le promesse di onestà e democrazia che suonano sempre molto demagogiche a qualsiasi latitudine. 
Il centro commerciale ha vinto! No way! 
Nessuna donna con la pollola, nessun aguaio, nessun bimbo sulla schiena, nessuna bombetta o falda. Al centro commerciale di La Paz ci si veste come in quello di Berlino o Rovereto! Globalizzazione! E pensare che qualcuno la vuole fermare: anche dalle nostre parti oltre che in quelle di Donald Duck! Illusion!
Se anche in Bolivia ha vinto dobbiamo incominciare a pensare come salvare le culture originali, qualche amico direbbe le autonomie, e forse è questa la strada più percorribile senza ritornare dove non è possibile e senza andare dove non è possibile. 
Per esempio il mio pranzo di Pasqua, decisamente migliore di quello di Natale, è a base di cerdo (maiale) ma se a Rovereto ci aggiungo polenta o pane qui banana fritta, pannocchia di mais bollita come le patate. 
Ecco io salverei l'autonomia della "banana fritta" anche perché mi ricorda Marquez, e per questa autonomia sarei disposto alla rivoluzione per il resto non vorrei confini, passaporti, monete diverse e anche per questo sarei disposto alla rivoluzione seppure mitigata dal sorriso compassionevole della tarda età. 
Revolution siempre! 
Per l'autonomia della "banana fritta" in un mondo senza confini e monete diverse!