lunedì 26 settembre 2022

giovedì 8 settembre 2022

alba

Alle sei e un po' più, una lieve luce sembra accarezzare quel muro in sassi che chiude la mia stanza rendendolo uniforme invece che esaltarne tutti i diversi pezzi legati solo qua e là da quel che rimane del vecchio letto di intonaco.
Sento quasi dei passi e mi chiedo se sono i ghiri che mi fanno compagnia normalmente ma poi comprendo che l'acqua cade con grosse gocce sulle tegole. Sembra prender forza ma dopo un po' sembra fermarsi ed il silenzio ritorna nella stanza di sassi circondata.
Mi giro nello scomodo vuoto letto IKEA cerco un po' di fresco nel cuscino tormentato tutta la notte. Mi rigiro. La pioggia fuori sembra prender forza e la immagino correre nelle grondaie e poi giù nei due pluviali ed infine dopo il filtro entrare nella cisterna di pietra che con tanta fatica ho reso stagna ormai un bel po' di tempo fa. Mi alzo. Indosso le solite cose e gli scarponi che ormai sono quasi me. Apro la porta in vecchio legno ed esco sul balcone. Grigio! Forse laggiù un po' di bianco più luminoso ma di là verso nord, il grigio si fa nero.
Il verde che sta sotto il grigio è diventato tutto uniforme e non distingui più nessun albero ma vedi solo il bosco. Magia di questa alba che rende omogeneo alla vista tutto ciò che da mille entità è composto. Vorrei che non solo la pioggia e l'alba fossero capaci di questo. Vorrei un regalo oggi che tutti noi fossimo come quei sassi o quegli alberi persi in un muro o in un bosco. Domani il sole ci regalerà ancora le differenze ma oggi è la pioggia e la luce lieve che ci accompagna.

Lago di Cei




venerdì 2 settembre 2022

Roma

Sono tornato a Roma! Erano tre anni o forse più che non ci venivo.
Roma ho capito, è come una vecchia amante. Magari dopo tre anni vedi un po' di rughe in più, magari le ascelle non sono proprio pulite ed anzi qualche pelo emerge come la monnezza sui marciapiedi.
Ma di Roma non ti fermi a questo ma lasci che le emozioni ti portino indietro nel tempo quando tu e lei eravate più pimpanti.
Ed allora incominci a camminare e non è importante scoprire cose, bellezze nuove ma lasciarti cullare da antichi incontri e scoperte.
Passi dal Pantheon e ci vai dentro e guardi su e vorresti essere stato lì anche da schiavo mentre impastavano quel magico calcestruzzo. Poi esci e te ne vai giù per via delle Coppelle e ti fermi da Maccheroni per una griccia. San Luigi dei Francesi è lì ed anche se non entri senti che il Caravaggio ti chiama come Gesù che chiama Matteo. Arrivi a Navona e mentre tutti si concentrano sulla fontana tu apri la bocca come sempre per quel rientrare sinuoso della facciata del Bernini e ti chiedi se l'ha fatto per la fontana o per la chiesa?
Ti prendi un gelato a Della Palma ma il cioccolato all'arancia lo ricordavi più..... più....
Va beh ti consoli con Santa Maddalena cercando la zingara che sempre ti offriva una rosa rossa per una ipotetica amante e che tu regalavi a lei dopo un po' di corteggiamento.
Li in fondo c'è la chiesa di Sant'Ignazio bella come non mai e sorridi pensando ad Andrea Pozzo che salva il culo all'architetto forse incapace di voltare la cupola.
Poi ripensi sempre ad Andrea ed all'università di Bratislava: un tempo altro che EU se sapevi lavorare.
Cammini e sai che li quasi in fondo ci sono i Filippini con il loro ordine preciso e suadente.
Ti manca tanto ma giri a sinistra e te ne vai a rendere omaggio al più grande dei radicali e ti ricordi che in fondo a te è andata bene grazie anche a lui: mi inchino a Giordano.
Meglio tornare ad Itaca e lasciare emozioni che ti hanno accompagnato per tanto ed ancora ora ti accompagnano.
Meglio non rimpiangere quelle stanze del dipartimento dove a lungo stavi a discutere, pensare. Che bello rivedere vecchi amici e scoprirne di nuovi e sempre più convincerti che l'apparire segue solamente chi non "gna fa" come dicono da queste parti e come è vero dappertutto.

Giordano Bruno
"...forse tremate più voi nel pronunciare questa sentenza che io nell'ascoltarla..."