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domenica 6 novembre 2022

treno

Sono in treno. Stamani levataccia e stazione dei treni di Samarcanda. Enorme; socialista sovietica! Controllo dello zaino e del biglietto. Poi dentro un tabellone su cui ho provato la mia curiosità ma che proprio non sono riuscito in un nessuna decifrazione. Chiedendo ho capito che il binario era il 2. C'era una ragazza a cui ho chiesto conferma che mi ha investito di parole incomprensibili fatto salvo che ho notato il passaporto iraniano.
Il treno arriva sul tre. Il mio è il vagone 11 posto 6. Aprono una sola porta per vagone e c'è il controllo del biglietto. Salgo! Una ventata di aria calda mi investe arretro però continuo.
La tipologia del treno è la stessa che avevo visto in Ucraina molti anni fa. Un treno fatto per lunghi viaggi dove si può dormire. Mi spiace ma sveglio una ragazza che sta dormendo nel suo posto il mio sarebbe sopra ma ormai è ora di alzarsi.
Ora guardo fuori dal finestrino l'ordinata campagna Uzbeka. Greggi di mucche e pecore. Casette in argilla cruda con il tetto in lamiera frutto della modernità. Qualche brullo monte emerge all'orizzonte.
Ora per un attimo ho pensato ancora che in nessun altro luogo vorrei essere se non qui.
Lento il treno viaggia verso la capitale.






lunedì 1 marzo 2021

Val Defora

Ieri camminando lungo la ciclabile poco sotto Ala il mio occhio è stato attirato da una valle laterale che si inerpicava subito sopra Sdruzzinà. La maggior parte penserà alla valle che sale su verso la Sega di Ala.ma non era quella: una un po' prima non mappata è priva di nome almeno a me conosciuto (il mio amico Luciano di Ala mi ha confermato che la valle si Chiama Val de Fora).
Oggi l'ho percorsa od almeno ne ho percorso il fianco destro rinviando a più in là l'esplorazione dell'alveo che subito si è mostrato interessante.
La salita si è subito annunciata ripida come non mai.
Il bosco aiutava con qualche faggio e rovere ma devo ammettere che alcuni passaggi aerei mi hanno suggerito di desistere. Ma, ma un po' di sana ansia che tutte le altre ansie porta via mi ha aiutato a superare questi passaggi. Poi a tratti, la parete sembra addolcirsi o più semplicemente non ti mostra tutta la sua forza. Il tuo cuore rallenta per quanto possibile dalla solo sforzo di avanzare.
Dopo un ora e mezza ho trovato un piano, cinque per cinque ma sembrava una pianura. Poi il bosco di fa di alti faggi e tutto sembra più dolce. Ma, ma c'è l'ultimo salto ed ancora aranchi, guardi giù, pensi che tutto ha una fine e superi le ultime roccia.
Sei fuori! Sei felice! Per la fine della fatica e per la scoperta che hai fatto.
Non c'è turismo qui, non c'è vetta anzi una banale strada forestale, ma quelle 3 ore di salita valgono l'essenza della scoperta e mi basta condividerla scrivendo seduto fra foglie secche con un po' di neve più in là mangiando un po' di pane e pensando che fra poco mi dovrò avviare in giù.





sabato 3 ottobre 2020

Fonte Avelana

Circa 25 anni fa in una delle mie solite "divagazioni" arrivai qui. 
Mi sorprese il luogo "avelana" volam in dialetto nostro, il monastero e soprattutto lo scritorium dove pazienti monaci copiavano infiniti testi sacri. La sala a doppio livello con le finestre che si intersecano con la volta diffondendo una luce di forza costante per tutto l'ambiente mi colpirono allora ed oggi mi hanno affondato conscio ancora più della forza di quei nuclei benedettini che lentamente costruirono quel mondo su cui poggia il nostro culo flaccido e la nostra mente lamentosa.
Ho camminato, guardato, pensato e infinite connessioni logiche mi venivano spontanee.
Poi i monti attorno a ricollegare il filo che l'altro giorno avevo lasciato a San Benedetto Po.
Non vorrei sembrare troppo "religioso" non lo sono vi assicuro, ma certo ammiro la forza di quei prodi che con fatica e regole costruirono il nostro mondo governato ahimè oggi solo da poca fatica e poche regole. Ma dove volete andare?
L'ingresso



La chiesa


Lo scrittoio!



giovedì 1 ottobre 2020

Dal Lago Scaffaiolo a Cutigliano

7° giorno: di riposo...sono disceso dall'altra parte del monte in Toscana. Si è messo a piovere e così modifica dei piani. Autobus per Pistoia poi si vedrà.
Lago Scaffaiolo partenza

scendendo fra castagni


Cutigliano

Duomo di Pistoia


Battistero di Pistoia
Strada di Pistoia




mercoledì 30 settembre 2020

Da Fanano al Lago Scaffaiolo

6° giornata: la più tosta per ora. Non la più lunga ma 1500 m di dislivello con uno zaino bello tosto sono faticosi.
Si parte da questo piccolo borgo Fanano con una chiesa tardo romanica che è un piccolo capolavoro soprattutto nella struttura interna; vi sono numerose case della stessa epoca a dimostrazione che un tempo il passaggio della via Romea portava agiatezza. 
Al solito è la prima parte quella del monte che un tempo fu abitato che riserva le sorprese migliori: tratti di strada ancora perfettamente selciati, piccole edicole votive che segnano il percorso ed il suo mutare, ed infine Caselle un borgo abbandonato nel 53 per via di una frana. 
Un incanto come i numerosi muri di sostegno che ti accompagnano. Poi la salita si fa erta sino al lago Pratignano che fortunatamente ha tenuto lontano gli attacchi del turismo. Poi una lunga attraversata che conduce alle ripide pendice di uno dei monti più alti della zona lo Spigolino. Poi un tratto nervoso sino al lago che mi dicono splendido ma che la fitta nebbia non mi fa nemmeno vedere.
Ora chiudo e mi infilo nel sacco a pelo domani speriamo non piova.
Vi regalo una foto del lago ora che la nebbia è scesa in valle.
Strada di salita



Caselle

Particolare strada a Caselle

Lago Pratignano




Monte Spigolino


Lago Scaffaiolo con luna


martedì 29 settembre 2020

Da Concordia a Fanano

5° giorno: oggi non ho camminato molto ma mi sono spostato molto utilizzando i mezzi pubblici: esperienza quasi più faticosa per via della complessità di acquistare il biglietto a zone giusto e per qualche altro dettaglio che mi fa pensare che chi "partorisce" il sistema in realtà non lo usa.
Comunque sono arrivato a Fanano! Paesino sul fianco di monti che salgono verso il Corno alle Scale. 
Tutti si lamentano della crisi ma in booking non ho trovato una stanza libera mentre all'ufficio turistico mi hanno detto esserci 20 strutture. Il ristorante dove sono poi mi ha chiesto se avevo prenotato dato che la sera si mangia solo su prenotazione: ma? Comunque gli gnocchi non sono male ed il San Giovese ancora di più.
C'è una splendida chiesa tardo romanica dedicata a San Silvestro. 
Domani monti! Di nuovo, finalmente e domani tenda al lago Scaffaiolo che sta a 1800. Poi iniziera la cresta ma certo dovrò pur scendere ai paesi per mangiare. Sarò in Toscana! 
Ora è tempo di salire...ciao pianura!

Rocca di Vignola

Meridiana Vignola

San Silvestro - Fanano


Particolare capitello


Da San Benedetto Po a Concordia sulla Secchia

Quarto giorno: dopo il Mincio, dopo un piccolo pezzo do Po e dopo esser passato sulla sponda destra dello stesso, ieri ho incontrato e seguito un altro fiume il Secchia o La Secchia come dicono qui. Il fiume scende dagli Appennini dove alla fine arriverò. 
Tratto molto tranquillo e stradina sempre posta sul forte argine che qualcuno poi mi ha spiegato essere iniziata la costruzione subito dopo il mille deviando il fiume nel Po' mentre prima andava a formare paludi dalle parti di Ferrara. Insomma una bonifica iniziata per tempo.
Alla fine sono arrivato a Concordia e lì è come essere a casa.

Il Teatro del Popolo a Concordia


La Secchia

La follia dei parenti


lunedì 28 settembre 2020

cupola

Cerco la mia cupola! Dovrebbe essere là, gialla, svettante con il tetto a piramide che la chiude. 
Do la colpa alla cortina di alberi là in fondo, poi a quelli qui vicino, poi alla distanza ancora troppo grande, poi alla mia mancanza di coraggio al non osare troppo per trovare mediazioni che sempre non sono adeguate.
Penso ai campanili visti da lontano in questo viaggio, penso alla cupola di Sant' Andrea a Mantova, penso che un progetto alle volte è un segno, un punto nel territorio dove poveri viandanti sanno essere casa.
Poi, poi, dopo una curva un'altra curva, una cortina di alberi, un albero grande, poi vedo lei! Sorrido! Mi piace! Non è nulla ma la conosco, di lei so ogni perché, so dei numeri che la compongono, so dei suoi difetti, so i pregi. 
So chi ci ha messo mani, forza per tirarla su. Ma fondo quella piccola, strana cupola è lì sopra le case che la circondano. È altro vedere le cose dopo la fatica di cammino. 
Mi basta ora voglio riabbracciare Franco, qualche altro amico di Concordia e continuare a camminare.



domenica 27 settembre 2020

Da Porto Mantovano a San Benedetto Po

Terzo giorno: attraversare una città è sempre interessante se poi la città è Mantova un po' di più. Non sono i ciottoli, non è la chiesa di Sant Andrea, ne le ordinate case basse che ti accompagnano per un bel po' di cui voglio parlare è come si esce da Mantova verso il lago inferiore: prima c'è un bel parco, poi il circolo tennis cittadino, poi il campo di motocross e per finire il campo rom! Non aggiungo altro. Di lì poi il sentiero segue il Mincio che placido percorre come un vecchio il suo ultimo tratto. Io ero con lui anzi eravamo assieme: un po' lenti, un po' vecchi, un po' guizzanti come quando qualche pesce saltava fuori dalle acque. 
Ho lasciato il Mincio che mi ha accompagnato in questi giorni ed ho girato a destra. Sono sceso dal possente argine chiedendomi quante braccia e quanta fatica gli stavano dentro.
Poi un nuovo argine ancora più alto. Di lassù il Po'! Salire sul ponte ed attraversarlo è stata una impresa. Nessuno prevede che ci sia qualcuno che attraversa il ponte a piedi! Solo auto, auto. 
Al di là pensavo d'essere in Emilia ed invece no Mantova è passata di là pure. A San Benedetto Po' mi sorge il sospetto ci sia una abazia benedettina! Splendida! Storia al solito "venduta" malamente. Ma Giulio Romano mi rapisce e con lui infiniti dettagli che riempiono gli occhi di bellezza.
Mantova - Sant Andrea

Il Po

Abbazia di San Benedetto Po con statua di Matilde di Canossa


Giulio e le serliane




Abbazia San Benedetto in Polirone

Le virtù, di Matilede!