lunedì 1 marzo 2021

Val Defora

Ieri camminando lungo la ciclabile poco sotto Ala il mio occhio è stato attirato da una valle laterale che si inerpicava subito sopra Sdruzzinà. La maggior parte penserà alla valle che sale su verso la Sega di Ala.ma non era quella: una un po' prima non mappata è priva di nome almeno a me conosciuto (il mio amico Luciano di Ala mi ha confermato che la valle si Chiama Val de Fora).
Oggi l'ho percorsa od almeno ne ho percorso il fianco destro rinviando a più in là l'esplorazione dell'alveo che subito si è mostrato interessante.
La salita si è subito annunciata ripida come non mai.
Il bosco aiutava con qualche faggio e rovere ma devo ammettere che alcuni passaggi aerei mi hanno suggerito di desistere. Ma, ma un po' di sana ansia che tutte le altre ansie porta via mi ha aiutato a superare questi passaggi. Poi a tratti, la parete sembra addolcirsi o più semplicemente non ti mostra tutta la sua forza. Il tuo cuore rallenta per quanto possibile dalla solo sforzo di avanzare.
Dopo un ora e mezza ho trovato un piano, cinque per cinque ma sembrava una pianura. Poi il bosco di fa di alti faggi e tutto sembra più dolce. Ma, ma c'è l'ultimo salto ed ancora aranchi, guardi giù, pensi che tutto ha una fine e superi le ultime roccia.
Sei fuori! Sei felice! Per la fine della fatica e per la scoperta che hai fatto.
Non c'è turismo qui, non c'è vetta anzi una banale strada forestale, ma quelle 3 ore di salita valgono l'essenza della scoperta e mi basta condividerla scrivendo seduto fra foglie secche con un po' di neve più in là mangiando un po' di pane e pensando che fra poco mi dovrò avviare in giù.