mercoledì 21 novembre 2018

Milano


Ieri fra le altre cose, sono passato da Starbucks a Milano in Cordusio. 
C'erano le poste prima e se ben ricordo un salone molto semplice e lineare ma estremamente elegante. 
Oggi c'è questo! Avete presente "la fabbrica di cioccolato"? Bene! Ci siamo! Per carità non è un problema negare la "fantasia" ma quello che ho letto e che quel "monumento" all'immaginario rappresenta lo spirito di Milano! 
Non sono milanese ma ci ho studiato in quella città e per quel che ricordo, non riesco a ritrovarne proprio lo spirito. Avete presente uno su tutti: Castiglioni! 
Di una cosa sono certo: i prezzi sono assurdi e pagare più o meno 10 euro un cappuccio ed una fetta di torta mi fa capire che il tutto è forse finalizzato al "vil" denaro che seppur milanese per certi aspetti, mi ricorda la decadenza di questa "nazione" che plaude a questo "design" mentre fuori c'era gente che dormiva sul marciapiede, cosa mai vista negli anni pieni di smog, fantasie di rivoluzioni, bombe (sono passato ancora da Piazza Fontana dove arrivai allora per puro caso pochi minuti dopo l'esplosione), povertà vera ma anche di speranza che oggi i "barbari" chiamano "reddito di cittadinanza". Ma per piacere!



rifiuti

Posso sorridere da tecnico?
Ho osservato le immagini delle demolizioni degli abusi romani dei Casamonica.
Bene! Sono contento che si parta nel far "rispettare" la legge, forse non tanto dell'impiego di 650 vigili urbani ma va pure bene anche questo per il nobile fine.
La cosa che mi fa sorridere è osservare come la demolizione avvenga in modo difforme di come avviene in un "normale" comune Italiano.
Mi spiego ma se ci pensate lo sapete di già! 
Demolire significa per prima cosa selezionare i materiali come si fa in una normale casa: rame con rame, alluminio con alluminio, ferro con ferro, legno con legno e poi quando tutto è selezionato si demoliscono mattoni e cemento. 
Se non si selezione il rifiuto non può essere smaltito come inerte ma come rifiuto speciale e considerando i costi mi chiedo chi paghi (se a Roma si paga)?
Forse il magistrato che ha incriminato Medici senza Frontiere potrebbe segnalarlo a qualche collega romano? 
D'altra parte una siringa ed un po' di coca e qualche mutande ci saranno anche nelle case dei Casamonica o solo sull'Acquarius? Per carità...: quindi?
Ah forse i Casamonica hanno preliminarmente fatto tutti gli esami e non sono così contagiosi come i rifugiati.
Quanta pazienza! Ci vuole tanta pazienza!

venerdì 16 novembre 2018

ritorno

Erano cinque anni più o meno, che non ritornavo a Roma. Sembra impossibile come il correre del tempo poco incida nelle cose e nelle persone che per un pezzo di vita ti hanno accompagnato. Roma è sempre Roma e non credo che bastino uno o due sindaci a cambiarla. Sarebbe un po' come credere che Cesare fosse uno qualunque dei politici che si susseguono nel palazzo che fu l'ambasciata Asburgica a Roma (palazzo Chigi). Uffi ridateci Cesare!
Agli uffici romani della PAT nulla di nuovo, al dipartimento della Protezione Civile nulla di nuovo o forse un po' più di mestizia. Fortuna ho trovato Lorenzo con cui ho ricordati i tempi dei Balcani e Giovanni che mi ha ricordato il Bután oltre le piacevoli chiacchiere. 
Poi il camminare per vie che ti ritornano familiari quasi come non le avessi mai abbandonate. 
Alla chiesa della Madalena, lì dietro il Pantheon, la "solita" zingara di un tempo mi ha infilato nel taschino la "solita" rosa rossa. Con il usuale invito a donarla ad un ipotetico mio amore. Ho sorriso! Le ho detto che dalla ultima volta erano trascorsi cinque anni e lei avrebbe dovuto cambiare. Anch'io però! Le ho sorriso, mi ha sorriso e per un attimo mi ha dato la sensazione che mi riconoscesse. Mi ha sorriso, le ho sorriso allungandole i soliti euro. La magia è stata che quella Zingara mi ha riportato davvero a Roma ed avrei voluto stringerla a me per ringraziarla. 
Alle volte vale un nulla come quello che la zingara per necessità ti donava regalandoti quella continuità che altrimenti sembrerebbe povera e triste. 
Che bello sono di nuovo a Roma. Ho cenato da *maccaroni" ho preso il più buon gelato cioccolato arancio del mondo alle due palme ed ho incontrato la mia zingara davanti alla chiesa della Madalena. 
Nothing more! It's enough!

martedì 13 novembre 2018

pietra, etere

Mi siedo di fronte a tanta bellezza. Sto qui fermo ed immagino le mille storie incise nella pietra per sempre. Storie di sempre.
Guardo quel dettaglio, quella inclusione, quel personaggio, quella creatura. Nulla cambia nell'animo umano. 
Poi esci e cammini per le ordinate viuzze che nulla dicono se non della vita che fu e che è. 
Strade senza alcuna magnificenza, anzi! Strade che con le loro casette pulite sembrano in ogni modo portarti là nel centro, ove tanta normalità diventa altro per tanta magnificenza.
Tempi che la storia ci dipinge tristi e paurosi ma che certo tali non furono del tutto se come qui, poi si raccontava della vita, dei sogni di quella gente che la animava. 
Sorrido pensando a queste mie parole incise nell'etere e confrontandole con queste incise nella pietra: per sempre o quasi. 
Io individualità che mi perdo in questo mare di informazione come quel popolo di allora che si perdeva nelle casette ordinate attorno alla bellezza dei sogni collettivi.