venerdì 16 novembre 2018

ritorno

Erano cinque anni più o meno, che non ritornavo a Roma. Sembra impossibile come il correre del tempo poco incida nelle cose e nelle persone che per un pezzo di vita ti hanno accompagnato. Roma è sempre Roma e non credo che bastino uno o due sindaci a cambiarla. Sarebbe un po' come credere che Cesare fosse uno qualunque dei politici che si susseguono nel palazzo che fu l'ambasciata Asburgica a Roma (palazzo Chigi). Uffi ridateci Cesare!
Agli uffici romani della PAT nulla di nuovo, al dipartimento della Protezione Civile nulla di nuovo o forse un po' più di mestizia. Fortuna ho trovato Lorenzo con cui ho ricordati i tempi dei Balcani e Giovanni che mi ha ricordato il Bután oltre le piacevoli chiacchiere. 
Poi il camminare per vie che ti ritornano familiari quasi come non le avessi mai abbandonate. 
Alla chiesa della Madalena, lì dietro il Pantheon, la "solita" zingara di un tempo mi ha infilato nel taschino la "solita" rosa rossa. Con il usuale invito a donarla ad un ipotetico mio amore. Ho sorriso! Le ho detto che dalla ultima volta erano trascorsi cinque anni e lei avrebbe dovuto cambiare. Anch'io però! Le ho sorriso, mi ha sorriso e per un attimo mi ha dato la sensazione che mi riconoscesse. Mi ha sorriso, le ho sorriso allungandole i soliti euro. La magia è stata che quella Zingara mi ha riportato davvero a Roma ed avrei voluto stringerla a me per ringraziarla. 
Alle volte vale un nulla come quello che la zingara per necessità ti donava regalandoti quella continuità che altrimenti sembrerebbe povera e triste. 
Che bello sono di nuovo a Roma. Ho cenato da *maccaroni" ho preso il più buon gelato cioccolato arancio del mondo alle due palme ed ho incontrato la mia zingara davanti alla chiesa della Madalena. 
Nothing more! It's enough!