lunedì 18 luglio 2011

paura

mi chiedo spesso dove oggi si annidi il razzismo. Sembra facile di primo acchito ritornare su luoghi comuni pure molto veri ma forse oltre a questo forse la nostra attenzione potrebbe spostarsi e considerare anche la diversità come razzismo. Si certo diversità supposta come quella che nasce da credo, pelli o altre simili cose che evidentemente ogni uomo dotato di occhi e analisi normale vede bene non esistere. Magari è più recente e forse meno "depositato" ma anche altre diversità in fondo non lo sono per nulla a meno di non credere che sessualità possa in verità definirsi fonte di diversità. Se non lo è la povertà che certo incide profondamente nei rapporti figuriamoci se lo può essere sessualità o altre piacevolezze.
No credo che per definire diversità sia necessario altro forse di più profondo e al tempo stesso di meno evidente. Ho provato per tempo a pensare cosa provochi razzismo, invidia, paura e le reazione che come queste sensazioni si sviluppano.
Credo sia la paura. Si la paura! La paura del confrontarsi con l'altro guardandolo negli occhi senza timore, la paura di dover ammettere che spesso non si hanno le stesse capacità, la stessa intelligenza, le stesse passioni dell'altro. E allora quella paura diviene altro. Quella paura trova in altre piccole paure la forza di sorreggersi e di provare ad essere fittiziamente più forte. Paura. Paura di perdere un immagine che dentro di noi è costruita forse più forte della verità.
Paura di sapere che prima o poi nella vita ci sarà un luogo, un tempo o qualcuno a cui render conto proprio di quella paura per cui non siamo stati capaci di essere migliori. Paura che abbiamo imparato magari a capire e vedere esser affrontata in un buon film ma che poi, giorno per giorno, non sappiamo controllare con un collega più bravo, con una amica più intelligente, con un senegalese più felice della nostra piccola paura.

Non centra nulla con quanto ho messo qui sino ad oggi ma questa sera mi andava di riflettere con uno o due che qualche volta leggono queste cose che una solitudine porta ad abbandonare in questo mondo non proprio virtuale.