lunedì 28 ottobre 2019

prospettiva

Questa mattina, dopo il solito caffè, mi sono affacciato alla finestra ma non c'era lo Stivo con le sue cime e il suo ghiaione ad accogliermi. C'era un canale, qualche chiatta e una specie di torre faro di mattoni.
Cambiare prospettiva non è niente male, fa bene alla mente che osserva, compara, valuta e ne trae il meglio o almeno così spero.
Poi io e Marta, mia figlia, siamo usciti. L'ho accompagnata al lavoro ed io ho preso un tram e sono andato verso il centro. Anch'io al lavoro finalmente, imbianchino in questa bassa Olanda.
Mi viene alla mente quella profuga siriana incontrata sulla via balcanica in mezzo a fango, freddo, dolore e il cui desidero era venire in Olanda. Chissà se ci è arrivata?
Molte domande rimangono senza risposte e ci inseguono per sempre come i volti e le storie che solo per un attimo abbiamo sfiorato ma che in noi rimarranno per sempre.
Ho camminato poi. Ho visto i motorini sulle piste ciclabili con la gente senza casco dato che qui bici e motorini sono equiparati.
Ho visto la raccolta delle immondizie dove si separa solo il vetro, la carta e la plastica mentre tutto il resto va nell'inceneritore.
Ho letto del voto umbro ed ho incominciato a temere che magari se si va avanti o indietro così me ne andrò dallo Stivo, dai suoi ghiaioni e dalle sue cime ma certo non per venire qui nella bassa Olanda ma per cercare altri monti ove di comprende che la diversità di volti e di paesaggi è ricchezza.