giovedì 2 marzo 2023

Veszprem

Vabbè continuo a fare l'architetto del cavolo. Perdonate ma oggi sono capitato in una città che come raramente accade, è riuscita a entusiasmare il mio animo od almeno la mia visione dello spazio.
Come ho scritto ieri: l'oggi non ci riesce proprio per la sola centralità del denaro nel fare. Costruire ormai è standard quasi inamovibile e che lascia a qualche "invenzione" apparentemente nuova il ruolo di "marketing" dell'oggetto e dell'esistenza dei committenti e del collega di turno .
Oggi sono arrivato in autobus nella stazione dei bus di Veszprem ed ogni volta, sempre, vado con l'immagine a quella abbattuta a Rovereto derivata da un monacale chiostro, per far posto ad un condominio pieno di negozi e di un supermercato. (Se poi il PD vuole fare analisi sulle disfatte parta da queste "piccole" cose).
Dalla stazione un percorso pedonale attraversa una serie di case a blocco rigorosamente costituenti corti quadre, per arrivare ad un altro ampio percorso solamente pedonale dove si affacciano una serie di negozi e supermercati pieni di gente che va di qua e di là. Centro cittadino! Razionalista nello stile fino al midollo ma socialista nella realizzazione come è per le cose in cui il denaro non costituisce l'unico valore. (Richiamo il PD di cui sopra).
La "torre" che "domina" tutto e diventa il perno su cui saldare il nuovo, ormai vecchio, e l'antico degli edifici storici che rifuggono da linee rette e rigorose a cui il razionalista socialismo si contrappose per l'appunto cercando di ordinare tutto ma naufragando e direi visto questo esempio nemmeno tanto miseramente.
La storia e con essa la forma complessa e non ordinata se non nelle singole unità antiche e forma ragionevole del nuovo che forse provava a contrapporsi alle ingiustizie dell' antici.
Poi, poi anche qui è arrivata la modernità, il vil denaro con le archistar al seguito. La forma è altro, fine a stessa, curva come le vecchie strutture, ripetitiva come le strutture del socialismo razionalista. Che esprime? Io non l'ho capito ma qualcuno so me lo spiegherà.
Ma rimane la bellezza, il camminare a cavallo fra storia contorta e ragione lineare che in fondo accompagna ognuno di noi anche nel nostro cammino umano fatto un po' di questo e di quello ma certo mai assieme dato che il farlo negherebbe ogni dialogante complessità.
Venite a Veszprem e camminate. C'è una piccola calda mensa dove servono piatti ungheresi in quantità lavorativa e dove mi son messo a scrivere mentre gli avventori corrono per andare a lavorare nel centro città!