martedì 23 settembre 2014

viaggio

ho ordinato le cose che a prima vista saranno necessarie per il nuovo viaggio. Un bel paio di pantaloni con una buona camicia nel caso capiti di uscire per una cena elegante: la cravatta pure.
Qualche cambio di biancheria per qualche giorno, magliette e calzini. Ho pure tirato fuori nuovamente il vecchio fornellino a meta con nescaffè e zucchero per fermarsi magari lungo la strada a gustarsi assieme al paesaggio un caffè caldo. GPS, panello solare, batteria di riserva, cavi la tecnologia è pronta ed ora non serve nemmeno un libro tanto potrò continuare a leggere con e_book.
Ho infilato tutto nel  piccolo zaino e ci sta tutto; poi ho incominciato a chiedermi se quella tal cosa, quella tal maglietta proprio servirà e così piano piano lo zaino si è alleggerito. Ora lungo il viaggio si potrà riempire questo nuovo spazio con le cose incontrerò e che rapiranno la mia fantasia.
Ho pensato a lungo dove andare ma al solito la meta pur importante, non è detto che in questo tempo sia importante. Più importante mi è sembrato il come perchè è attraverso questa modalità che cambia l'essenza del viaggiare. E così rimarrò in Italia ma mi muoverò lentamente usando i miei passi che si fan giorno per giorno per giorno incerti, Qualche autobus, magari qualche treno ma solo locali. Cercherò paesini, luoghi, persone ove e con cui sedersi e fermarsi. C'è sempre una sorta di immagine che proiettiamo in attesa della prossima meta. Può coincidere, ci può deludere ma il più delle volte ci affascina perché per l'appunto, è migliore e più ricca della nostra immaginazione. Domani si va. Finalmente ancora.