sabato 7 novembre 2015

idraulici di Seriate

Ho riattraversato quel percorso aereo che porta fuori dallo ospedale di Seriate.
Il piazzale sotto sempre un po' squallido con la ghiaia e qualche pianta cresciuta percaso lungo i bordi,  la prospettiva verso l'inevitabile parcheggio con edifici poveri di tutto e forse anche della vita che sta in loro.
Ho attraversato quella specie di ponte che collega il dolore che sta dentro e la vita che sta fuori non priva di altro seppur diverso  dolore. Ponte dai forti pilastri e dal fragile impalcato di lamiera striata.
Il sole mi stava di fronte e caldo mi accarezzava il viso dandogli colore che nell'intorno proprio non c'era. 
Per un attimo sono tornato a quando ne uscì ormai quasi dieci anni fa dopo che qualcuno era entrato dentro il mio cuore non come l'amore mio ma come l'idraulico Adrian aveva riparato tubi, allargato innesti, messo fascette e permesso così alla vita di fluire ancora nuova dentro il suo tormentato percorso. 
Ho ripercorso quella sensazione di allora uscendo ed ho sorriso al gran dono della vita pur con i suoi tormenti che amo proprio per la vita che accompagnano
Viva gli idraulici del cuore che intatto lasciano il cuore delle emozioni.