lunedì 4 settembre 2017

una donna

C'è una donna che da un po' di tempo vedo aggirarsi per le strade che da una vita mi sono familiari. Immagino sia ospite di una casa di accoglienza non lontana dalla mia casa. Almeno questo è quello che spero. 
Non so nulla di lei ma ogni volta che la incrocio un'angoscia mi assale e non so proprio cosa fare e così oggi mi sono messo a scrivere.
Lei cammina dondolandosi radente i muri delle case. Lo sguardo è sempre perso nel vuoto che sta sopra di lei o nella terra che la accompagna.
I pensieri sempre quasi vederli uscire dai suoi occhi che mai si posano da qualche parte. 
Sembra quasi di respirare il suo dolore e subito ti rifugi nei tuoi piccoli dolori per fuggire a quello che in lei vedi infinito. 
Questo pomeriggio avanzava più barcollando del solito e forse più sorridente ed attenta alle automobili che la incrociavano. 
Oggi forse quel dolore infinito l'aveva lenito in una bottiglia e così sembrava appartenere per un momento ancora alla nostra comunità.
Ora forse, si è ritirata in una pena se possibile ancor più grande. 
Vorrei essere quel vino. Vorrei scendere in quel sangue. Vorrei poter lavar via quella infinita tristezza e far si che i cavoli di "non" problemi che ci tormentano ogni giorno tormentino finalmente quella donna ma so che quasi è un sogno.