lunedì 19 agosto 2019

limite

La maggior parte delle montagne, come peraltro la maggior parte degli uomini, hanno diversi versanti di accesso. 
Qualche versante è facile, ci si arriva persino in carrozza, mentre c'è uno o più versanti apparentemente più nascosti ad una occhiata superficiale, ma che magari dominano l'intera valle e solo perché impervi si preferisce le strade più comode e rilassanti.
Anche per gli uomini è così. Quante volte ripercorriamo le stesse "strade" mentre lasciamo perdere quell'aspetto interessante della persona ma che ci chiede uno sforzo che all'apparenza pare inutile. 
Così come per i monti, si percorrono quasi sempre le stesse strade lasciando perdere al contrario quel sentiero magari un po' nascosto, che però ci porterà dentro oltre che su la montagna.
Poi ci sono dei monti di fatto inaccessibili le cui pareti da tutte le parti sono verticali lisce senza vie almeno all'apparenza. Penso al Cero Torre alle Torri del Paine al nostro Campanile Basso. 
Anche alcuni uomini sono così. Ma: ma gli alpinisti amano quelle sfide e così anche quei monti che in me incutono solo rispetto vengono violate in una continua rincorsa alla "conquista" che a mio modo di vedere, ha il sapore dell'incapacità umana di rinunciare all'infinito pensando che la materialità della "conquista" riempia chissà che.
Poi dopo le conquiste dei primi la macchina del turismo si mette in moto e l'anche io, anche io fa si che quelle "conquiste" altro non siano che il prologo alla massificazione. 
Monti? Si certo ma pensate per un attimo come l'atteggiamento che riteniamo consono per i monti sia applicato agli esseri umani. 
Dominare; dichiararsi primi; emulare la voglia di potere su qualcosa, il monte, come su qualcuno, il diverso.
Magari pensiamo nobile l'una cosa e non corretta l'altra ma in fondo credo che l'atteggiamento sia il medesimo. 
Amo tutti i monti anche quelli almeno alle mie forze, inaccessibili perché come per l'umanità che ci circonda la complessità di ogni monte come di ogni uomo è la ricchezza medesima. E anche se qualche monte non riusciamo a violarlo va bene come va bene se non riusciamo a sentirci più forti degli altri esseri umani. 
Cercare le strade non banali, guardare la complessità ed avere la coscienza del limite e quindi del ritorno vale per i monti e vale per gli uomini.
Scrivo, scrivo ma oggi non ho rinunciato alla vetta!