domenica 19 gennaio 2020

coso

Questo "coso", definirlo edificio mi sembrerebbe inopportuno, è a mio modo di vedere, la prova più evidente del tipo di attenzione che la nostra Provincia riserva all'ambiente. Nessuna!
Si lo so ci arrabbiano per il Lagorai, le nuove piste di sci con relativi bacini per l'innevamento , i rifugi diventati alberghi con wellness, ecc. ecc.
Ma quel coso sta' li ormai da anni a dimostrare l'incuria della Provincia e del relativo Comune di appartenenza, all'ambientale e in questo caso, anche all'economia.
Un tempo, prima che l'architettura o la tutela dell'ambiente non fossero ancora diventate una banale ragione economica da pochi soldi, ma più efficacemente rappresentavano un potere che indirizzava ed ordinava pure, le scelte di tutti per la rappresentazione della propria forza.
Un tempo dicevo, c'erano i regolamenti edilizi che venivano chiamati anche d'ornato, che al fine di evitare nefandezze agli occhi dei potenti impedivano certe costruzioni e condizionavano altre.
Poi abbiamo fatto mille leggi, regolamenti, norme di attuazione, piani urbanistici, che all'apparenza tutto controllano ma che nulla o poco incidono sulle leve (volevo scrivere mafie ma mi trattengo) importanti della nostra società Trentina più Trentina.
Sono certo che vi saranno mille ed uno motivi che i legulei di turno sapranno oppormi in perfetta sintonia con qualche o più articoli di legge, ma scusatemi a me fa schifo continuare a vedere quel coso. E mi dice molto del tipo di tutela che tutte le nostre "norme" sembrano imporre ma forse solo a qualcuno che vuol metter a posto il proprio appartamento.
I regolamenti edilizi davano ai sindaci il "potere" di "ordinare, riparare, rifare" e se proprio era tutto un "fallimento" anche di espropriare e demolire! Ma forse è sognare come lasciare intatto un ambiente alpino.