domenica 15 marzo 2020

ottimismo...

Volevo raccontarvi del mio pessimismo. Volevo farvi osservare come l'indegna situazione delle carceri non sia e non sarà altro, che la situazione delle strade se non si interviene velocemente per mutare il solito modo lento con cui si opera.
Spero ardentemente che questa esperienza ci cambi nel profondo ma più leggo, ascolto, guardo più convinco che sarà difficile se non impossibile.
Mi auguro che di canzoni tra condomini, di inni, di prove di solidarietà ci saranno ancora fra quindici giorni quando magari ci sarà scarsità di beni e di denaro.
Provo ad essere positivo ma non sono disposto a scommetterci nemmeno un cent.
E perché? Perché abbiamo relegato i capaci in un angolo, abbiamo pensato che uno valga uno, abbiamo promosso chi "non rompe", chi dice "yes sir", chi non avendo niente di meglio da fare trova nella gestióne degli uomini e dalla società una valida via di uscita.
È vi dirò di più: non credo nemmeno che questo disastro sarà sufficiente a modificarci come società perché da domani prenderemo cura del nostro piccolo orticello fregandocene di chi sta lontano da noi.
Lo abbiamo fatto con la guerra in Siria ma essendo vecchio potrei farvi un lungo elenco di guerre a cui abbiamo guardato senza muovere un dito o muovendo quello del grilletto del fucile.
Ora attacchiamo BoJo, la presidente della BCE, il presidente francese che ben non si comprende cosa faccia, l'Austria che blocca il Brennero, chi non presta solidarietà ma che facciamo nella realtà? Nulla! E di questo dobbiamo ringraziare i sovranisti da due soldi che ora tacciono mentre quando c'era da tacere erano un fiume in piena. Una sinistra che misura tutto in funzione della povera destra allineandosi così ad essa.
C'è un unica via ridare fiato alla qualità del sapere e dell'esperienza. Chiedere a chi sa e tace.
Fortunatamente abbiamo se non proprio coscientemente intrapreso casualmente la strada più difficile ma più saggia vediamo di non buttare tutto vie con il prossimo sciaquone.
Cerchiamo gli uomini che fra noi ci sono.
Ho riletto questo passo sotto e tutte le mie parole sono inutili già lo sapevamo...


“Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo…”
Da "il giorno della civetta" Leonardo Sciascia.