martedì 26 maggio 2020

fuori traccia


Ultimamente devo confessare, che il mio andar per monti ha mutato almeno in parte, le modalità!
Complice la solitudine, complice soprattutto lo spirito di scoperta ho iniziato sempre più ad avventurarmi in percorsi "fuori traccia" come solitamente vengono chiamati.
Le scoperte che si fanno sono innumerevoli ma devo raccontare quelle che sono le mie osservazioni, senza alcuna pretesa, circa l'andar per monti di caprioli, camosci ecc..
Noi umani quando andiamo per monti abbiamo solitamente una meta che il più delle volte coincide con una cima.
Ecco gli animali proprio rifuggono da mete almeno visibili a noi umani.
Forse qualche radura dove l'uomo difficilmente mette piede, forse un comodo giaciglio dove trascorre la notte assieme ai piccoli. Forse un luogo appartato e tranquillo ed in questo seguire le loro tracce ci porta a luoghi magici.
Quando avanzano lo fanno solitamente per la linea di massima pendenza e non come noi che zigzaghiamo. Quanto si spostano lo fanno in orizzontale e direi che le solite vie "di mezzo" umane proprio sono rare.
Un'altra osservazione è che quando il terreno si fa impervio tutti usano lo stesso percorso che diviene evidente come un sentiero degli umani ma finito il tratto difficile il sentiero si disperde in molti rivoli che non è più possibile seguire.
Mi piace pensare che in fondo caprioli, camosci ecc. siano per certi versi molto più perspicaci di quanto siamo disposti a credere.
Provate a seguire le loro tracce ma attenti a non farvi male loro hanno quattro zampe e quindi usate anche le mani se serve e soprattutto perdetevi pur sapendo sempre come uscirne.

Il percorso
Cresta del Monte Finonchio vista dalla La Padella

Radura lungo la salita fuori traccia

La Padella vista dalla cresta più alta