giovedì 21 maggio 2020

pendi

Amo questi pendi erti, questi luoghi quasi inaccessibili, quelle radure che si aprono in mezzo ad un bosco e raccontano degli sforzi di qualcuno per strappare un po di terra per qualche animale in più.
Amo quei sentieri tracciati lievemente su coste ripide, temo quei passaggi di qualche vallone che aiutano a sentirti fragile nel tuo cammino.
Amo quelle rocce che si mescolano con il bosco e lo rendono solitario e ti aiutano a trovare una strada la dove sembra impossibile.
Amo quei sassi posti a proteggere con qualche tronco sopra, quei pochi che li giungono.
Amo la montagna perchè è luogo solitario lontano da mille suoni e parole che a poco servono se non pensante e assimilate nella solitudine.
Amo camminare a due o quattro mani, per scoprire l'unicità di pendii stracolmi di rocce, alberi a terra o erti, radici come ricami, foglie che sembrano accoglierti ma che nascondono mille insidie.
Amo questa montagna! Comprendo che il turismo sia forse un valore ma il turismo specie quello che è stato e spero non rintronerà non sarà mai capace di amare quella montagna.
Vuole vette, vuole imprese su pareti lisce, vuole un nome su cui porre una piccola bandiera. Vuole diversità dalla vita di tutti giorni ma teme la diversità della vita come questa pandemia ci ha mostrato.
Quando vedo la mia regione che si preoccupa di "ordinare" "catalogare" "inquadrare" la montagna e i suoi luoghi, quando vedo la SAT che corre anch'essa ad ordinare, gestire la montagna mi chiedo se quella montagna di cui parlano è la montagna su cui sempre ho camminato.
Il paesaggio naturale non esiste ed i nostri occhi lo costruiscono in antitesi a quello che noi pensiamo artificiale ma oggi od almeno fino a ieri, il paesaggio lo stavano e lo stanno rendendo artificiale così "finalmente" la montagna non sarà più la montagna che amo!

La impervia costa tra cima Zugna e cima Selvata

Piccola costruzione - Baito del Bestiol

Il monte Zugna visto dal basso della Vallarsa