domenica 14 giugno 2020

Cimbri

Dopo due giornate faticose, erte, senza una idea precisa se non quella di fuggire dai luoghi comuni sono approdato a Giazza paesone ora più paesino posto alla fine della valle che scende certo non dolcemente, dalla cima Carega verso Verona. I luoghi mi hanno colpito per la naturalezza, non dei pacchiani edifici, ma della natura che gli ingloba.
A Giazza speravo di trovare un luogo ove riprendermi dalle fatiche, farmi una doccia calda e mangiare non le solite uova.
Il viaggio è magico proprio per questo perché forse all'incontrario della vita, ti riserva quando tutto sembra perduto, sorprese che illuminano il cuore.
A Giazza ho incontrato il direttore del museo cimbro. Io manco sapevo che i cimbri avessero affollato questi monti ma la storia è sempre materia assai trascurata. Con Vito abbiamo parlato un po' del mio cammino ma soprattutto della storia di qui. Magico. Ho scoperto cose che solo il viaggio e gli incontri ti fanno scoprire.
Vito mi ha portato qui dove ora sono seduto dopo una cena deliziosa al ristorante 13 comuni che Vito mi ha insegnato essere i territori cimbri.
Camminare è l'essenza dello scoprire.