giovedì 4 giugno 2020

TV

Sono stato tre giorni sui monti. Ho vagato, faticato, arrampicato su per pendii scoscesi; ho dormito malamente su un duro ciaciglio, mi sono inzuppato di pioggia; sono scivolato a terra sbattendo forte.
Poi sono tornato un po acciaccato e felice di godermi la comodità di casa. Il letto morbido, il fuoco che si accende girando la manopola, il frigorifero che dispensa fresche bibite.
Questa mattina dopo un brillante caffè, ho acceso la TV! Sembrerebbe una comodità ma... : ma ho resistito 5 minuti, le previsioni del tempo! Poi è iniziato il dibattito! Già al primo accenno di sproloquio ho spento. Confesso che sino a qualche mese fa resisteva un po di più. Ora non ce la faccio! Voi?
Ho come la sensazione che dietro quello schermo nulla sia cambiato. Anzi: se il racconto prima assomigliava alle favole che raccontavo ai miei figli e quindi in fondo nulla di realistico ma nemmeno grave, ora si è trasformato in uno slogan pubblicitario continuo solo che non ho ben capito, si fa per dire, cosa vogliono vendere!
Capisco che stare sullo schermo ti da una "sensazione" nulla di più, di essere "centrale" nulla di meno, ma ho l'impressione che proprio non lo comprendano.
Io vorrei portare i quattro che blateravono questa mattina sui monti dove ero fino a ieri. Uno alla volta per carità altrimenti sarebbero capaci di trovare quella sintonia che al contrario in TV dipingono come impossibile.
Li vorrei proprio vedere al lato pratico e faticoso di ogni giorno ed ho come la sensazione che il chiacchiericcio si attenuerebbe. Prima i più fervidi poi i meno!
Credo sia proprio la TV che esalta certi tratti come la montagna ne esalta altri.
La TV è rimasta spenta. Le notizie sono sempre quelle più o meno, i talkman anche quindi meglio i monti con la loro infinita unica diversità.