giovedì 5 aprile 2018

Patrimoni dell'Umanità

Mi chiedo: ma se un luogo è dichiarato patrimonio della Umanità perché l'umanità è soggetta a tariffe diverse? Direi che oltre sul tipo di restauro, ammesso ma non concesso ci sia un controllo, sui racconti alle volte "fantastici" delle guide dovrebbe esserci anche un "controllo" sul tariffario e sull'indotto prodotto proprio da quella dichiarazione che per chi non l'avesse capito, mi trova fortemente contrario. 
Un esempio ieri sera ho pagato una cena seppure frugale in un luogo normale per locali 5 sol oggi un passaggio in autobus di 8 km l'ho pagato 38,72 sol. Capisco ma non mi adeguo.

mercoledì 4 aprile 2018

San Blas

Pranzo al mercato di San Blas Cusco: minestra di grano con patate, carne e pomodorini piccanti: di secondo riso alla cubana con banane fritte e uovo.

martedì 3 aprile 2018

atlante

Quando ero bambino nella libreria di casa c'era un vecchio atlante geografico sul quale perdevo ore ed ore a studiare le mappe, immaginare i luoghi.. Oltre le mappe l'atlante conteneva una serie di fotografie rigorosamente in bianco e nero che descrivevano le mappe precedenti o seguenti. Erano queste foto che concretizzavano i voli di fantasia che la mente faceva.
Già allora il Magellano che c'è in me era al lavoro. 
Fra le fotografie ve ne erano due che più di altre mi rapivano la mente. Una era delle mangrovie dove bazzicava Salgari l'altra riguardava delle strane canoe fatte di paglia in un lago con strane case fatte sempre di paglia e con uomini e donne che spingevano con lunghe pertiche le barche. La didascalia diceva: lago Titicaca Perù/Bolivia. 
Complice anche il nome che faceva sorridere e consentiva di ripetere all'infinito una parola altrimenti non carina, quel nome mi ha accompagnato per tanti anni.
Oggi ci ho messo le mani in quel lago, ho messo i piedi su quelle isole di canne e nemmeno i soliti Yankees sono riusciti a rovinare il mio momento magico.
Quando i tuoi sogni si fanno reali senti dentro una sorta di felicità per la vita che nulla può scalfire. 
Sentire quell'acqua, calpestare quelle canne è stato come ritornare su quel atlante e comprendere come una foto, una immagine, uno scritto, alle volte sono più importanti della realtà.


PS: il mio ristorante dove ho scritto questo mentre mangiavo cose peruviane buonissime

lunedì 2 aprile 2018

passato

Sono seduto nel ampio salone del terminal dei bus di La Paz
Sono vestito di tutto punto ma in aria gelida mi colpisce il collo e le mani faticano a tenere in mano questo device.
Gridano Oruro, Oruro o Cochabamba, Cochabamba o Copacabana o le altre infinite città della Bolivia.
Fra poco mi alzerò ed andrò all'autobus che alle otto partirà per il Perù. 
Si lasciò la Bolivia dopo 20 giorni di pellegrinaggio. Pochi forse ma sicuramente pieni di esperienze positive, incontri, luoghi che certamente porterò con me.
Diversa, assolutamente diversa da Chile è Argentina la Bolivia ti riporta nella America storica in cui costumi, monumenti, lingue affondano in un passato ricco e credo ancora molto sconosciuto.
Corro corro hanno chiamato il mio bus a dopo; forse

domenica 1 aprile 2018

globalizzazione

I centri commerciali hanno una funzione importante nella vita moderna: si trovano dei bagni decenti in qualsiasi parte del mondo tu sia! Poi vi è qualche altra interessante caratteristica che ti racconta della vita e delle persone del luogo dove ti trovi. 
Morale per la prima ragione sono entrato in uno di questi mega centri a La Paz e per certi versi ho compreso che anche il "social demagogo comunista" Evo non ce l'ha fatta a "cambiare" la società nonostante i plurima mandati e le promesse di onestà e democrazia che suonano sempre molto demagogiche a qualsiasi latitudine. 
Il centro commerciale ha vinto! No way! 
Nessuna donna con la pollola, nessun aguaio, nessun bimbo sulla schiena, nessuna bombetta o falda. Al centro commerciale di La Paz ci si veste come in quello di Berlino o Rovereto! Globalizzazione! E pensare che qualcuno la vuole fermare: anche dalle nostre parti oltre che in quelle di Donald Duck! Illusion!
Se anche in Bolivia ha vinto dobbiamo incominciare a pensare come salvare le culture originali, qualche amico direbbe le autonomie, e forse è questa la strada più percorribile senza ritornare dove non è possibile e senza andare dove non è possibile. 
Per esempio il mio pranzo di Pasqua, decisamente migliore di quello di Natale, è a base di cerdo (maiale) ma se a Rovereto ci aggiungo polenta o pane qui banana fritta, pannocchia di mais bollita come le patate. 
Ecco io salverei l'autonomia della "banana fritta" anche perché mi ricorda Marquez, e per questa autonomia sarei disposto alla rivoluzione per il resto non vorrei confini, passaporti, monete diverse e anche per questo sarei disposto alla rivoluzione seppure mitigata dal sorriso compassionevole della tarda età. 
Revolution siempre! 
Per l'autonomia della "banana fritta" in un mondo senza confini e monete diverse!