lunedì 13 ottobre 2014

Diana e Rita.

Oggi ho incontrato Diana e Mariarita. Diana è un americana del North Carolina vive qui da quarant'anni e mi ha detto, avere una bellissima casa nella valle piena di olivi. Ci siamo seduti su un  muretto di fronte ad uno dei palazzi degli Orsini ed abbiamo parlato. Lei ama questo posto perché non è per niente "American set up" ed anzi molto Italian cialtrone. Buon punto di vista! C'è sempre del buono anche nelle cose che all'apparenza non vanno.
Lei insegna yoga e questa è la risposta al "ma cosa ci fai qui?" Non è tutto lo sappiamo, ma va bene così. Mi fa scoprire che a sua volta la sua maestra maestra era una italiana che ha scritto il primo libro a settantaquattro anni ed è conosciuta everywhere e c'è il rischio che qualcuno di voi mi dica che già lo sapeva. Chiede senza domandare e mi dice che domani parte per l'India altrimenti si poteva proseguire giù nella casa in mezzo agli olivi. Ci salutiamo: Good luck ed io non so perché, ma forse complici gli Orsini le bacio la mano.
Sette kilometri non sono molti ma la strada è asfaltata anche se con poco traffico. Arrivo all'abbazia con poca voglia di fatica ancora.
Un cartello da cui normalmente rifuggo, mi avverte della prossima visita guidata.
Il monaco chiede perentorio; "allora lo stacco il biglietto?", guardo l'altra persona che sta nella stanza e pago.
Alle 17 inizia il tour. Siamo io e Mariarita. Non c'è nulla ora qui ma un tempo.....chiedo, affermo, rompo e Rita risponde sorride e passa al tu. Le mura carolingie diventano ricami di parole e sorrisi. Una povere donna angosciata che cerca nel monaco conforto diventa una storia più interessante di quella degli Frescobaldi. E via così finché alla sala del capitolo mi pizzica una spalla per avvertirmi che l'autore delle nefandezze pittoriche ivi presenti ci sta accompagnando ed evitatarmi inutili imbarazzi. Alla biblioteca il Guthenberg mi rapisce complice Rita, ed incunaboli e cinquantine non hanno segreti come la composizione degli inchiostri. Guardo l'enciclopedia di Diderot, mi emoziono e Rita mi dice "ne abbiamo una copia completa". Al Vanvitelli non c'è la faccio ed oso un invito a cena. "non posso ho i bambini", sorrido, sorride e confessa che hanno 29 e 24 anni.
Entrambi sappiamo che nulla è possibile   nella realtà ma entrambi sappiamo che la vita è anche un dolce sogno puro quanto i pensieri che ci hanno accompagnato in quelle due ore infinite come una vita.
Ciao Diana ciao Rita.