venerdì 24 ottobre 2014

l'anno scorso

L'anno scorso di questi tempi, mi alzavo al solito, andavo in cucina un po' traballante e mettevo la moka sul fuoco. Come ora! L'anno scorso guardavo fuori dalla finestra e come ora, i miei pensieri turbinavano fra infinite cose di nessuna o estrema importanza senza decidere dove posarsi sinché il caffè caldo ordinava l'agenda della giornata.
L'anno scorso vedevo uno di quei muri infiniti del medio oriente fatti di pietre ben ordinate e squadrate con una leggera superficie ruvida interrotti solo da ampie finestre e dai cassonetti delle split units che seguivano  il ritmo dei fori con forse qualche tubo maldisposto che finalmente rompeva il ritmo. Quella cortina che stava li di fronte alla finestra della mia cucina e raccontava della vita che vi si svolgeva dietro ma che agli occhi era preclusa e che mai nemmeno da un accendersi di una luce, riusci a narrarmi. 
L'anno scorso guardavo quel piccolo spicchio di cielo che fra le case compatte riusciva sempre ad emergere con il suo azzurro infinito e la luce già forte del sole da poco sorto. "the usual ugly sunny day" lo definiva Gery mutando il suo inglese rainy in sunny!
L'anno scorso uscivo con la scassata ed automatica automobile dello sceicco, facevo benzina, mi fermavo a prendere una bottiglia di acqua e me ne andavo nel deserto la dove mai avrei pensato di stare e dove ora vorrei essere ad ascoltare il silenzio del vento e a lasciare andare pensieri tristi nell'infinito nulla. Quel nulla che ti chiama ad attraversarlo fosse solo per scoprire se mai avrà una fine.