lunedì 5 giugno 2017

esclusione

Sono ormai alcuni giorni che cammino e come inevitabile fortunatamente, incontro persone di varia natura e censo.
Ieri ad esempio una automobile si è fermata vedendomi arrancare su un breve tratto in comune e l'autista con accanto un bimbo, mi ha offerto un pezzo di dolce.
Più tardi sono entrato in un supermercato per acquistare un po' di acqua e di frutta.
Alla mia domanda se l'acqua fosse con gas o senza la signora della cassa mi ha travolto con il suo ungherese stretto che stava un po' a dire: "se vuoi qualcosa ti devi rivolgere a me nella mia lingua...." In ungherese e non solo gas penso tutti ne sappiano il significato. 
La sensazione è stata sgradevole e siccome era già la terza volta che accadeva una cosa simile seppur con pretesti diversi, ho realizzato, ma spero di sbagliarmi, che Orban con la sua esclusione dei diversi partendo dai mussulmani, in fondo ha legittimato ogni ungherese alla esclusione attraverso magari l'affermazione della propria identità.
Ecco l'effetto perverso della combinazione fra sovranismo e ahimè ignoranza.
Al che sono ritornato al mio Trentino ed alla mia cassiera del SAIT e sorridendo orgoglioso ho realizzato quanto includente fosse il suo spirito e quanto questo potesse far bene alle casse del SAIT al solito minate da capacità manageriali e/o politiche che si voglia. 
Bhe nei supermercati ungheresi ci tornerò ma se vedrò alla cassa un grugno anziché un sorriso passerò oltre poca cosa lo so ma guardando la povertà presente im questa campagna mi pare proprio follia continuare ad escludere anziché includere. Siriami o trentini siano.