giovedì 8 giugno 2017

Jan

Ieri sera mi sono fermato in un posto bellissimo in Prussia orientale. 
La casa era un capanno di caccia di non ricordo più quale ricca famiglia prussiana.
Jan l'attuale proprietario, ci ha impiegato cinque anni a restaurla e dal risultato credo ci abbia messo tutta la sua vita i suoi soldi e forse anche l'anima. 
Era così felice di discutere di intonaci di creta, di pietre, di legno, di finestre che una volta iniziato non abbiamo più finito di parlare, confrontarci ed imparare. 
Ecco che cosa vuol dire inclusione!
Jan ha osservato come i suoi nonni fossero nati nello stesso regno dei miei genitori nonostante i più di mille km di distanza. 
Poi mi ha raccontato di questa parte d'Europa. 
Della povertà che esiste perché prima c'erano i latifondi tedeschi che dopo la guerra sono stati distribuiti a poveri contadini che arrivavano qui da quella che era una regione ancor più povera e che oggi è l'Ucraina ma prendendo possesso di case non loro temevano ancora di dover restituire e lasciarle e muoversi ancora sotto gli ordini dei potenti.
Storie infinite che pochi conoscono ed immaginano. 
Poi abbiamo iniziato a parlare di attualità. Di Europa, di medio oriente, di Africa, di Donald ed improvvisamente mi sono sentito a casa. 
Stessi punti di vista, stesse speranze!
Bhe che volete vi dica è questo quello che spero nonostante i Salvini i Grillo le Beate gli Orban cose che io chiamo paure ed in cui purtroppo si incaglia alle volte l'immaginazione di un Europa ed un mondo migliore.