mercoledì 9 novembre 2022

ritorno

Ieri sera tardi sono tornato a casa!
Si dopo 40 giorni, si vede dalla barba, di vagabondaggio nei Balcani prima e nell'Oriente poi ho preso un aereo, due, che in 20 ore mi ha fatto fare quello che avevo impiegato giorni e giorni a percorrere.
Ecco qui uno dei punti che mi preme evidenziare! Non sono contrario all'uso dell'aereo anzi ma credo che arrivare in un luogo a 5000 km senza capire cosa ci sta in mezzo tra qui e la è un po' come giudicare una persona per quello che ci appare di primo acchito senza comprendere il perché od il cosa l'ha fatta evolvere in quel modo. E' la vicinanza che manca e di questa assenza la nostra evoluta società ha imparato a farne a meno. Si consuma ed il viaggio è ahimè il più delle volte, un prodotto da prendere, guide comprese che ci spiegano la storia come a noi piace sentire, e consumare dato che il centro non è il luogo, le persone, la storia di dove andiamo ma siamo noi consumatori che grazie al nostro possedere possiamo sfiorare quello che ci viene mostrato.
La meta era Samarcanda e li sono arrivato passando peraltro per una strada che Tamerlano ha percorso una volta nelle sue "escursioni" alla ricerca "dell'infinito". Ho parlato, discusso, (devo studiare il russo!) osservato, imparato. A poca di distanza c'era Kabul con i suoi monti ma è impossibile andarci e forse proprio grazie a quel "consumo occidentale" di cui dicevo prima. Un russo mi ha definito quel confine uno dei più impermeabili forse secondo a quello fra Corea del Nord e del Sud.
Confini! Altra definizione che ormai non tollero più. A Mitrovica ho ripassato quel ponte ed ancora ho ripensato alle nostre "paci" imposte e per nulla pacificanti e che non è difficile prevedere riporteranno ad altri conflitti.
Ho pianto a Trebisonda! Un po' ricordando mia madre che mi diceva sempre di "non perdere la Trebisonda" un po' per la tormentata ed infinita storia di quei luoghi che dovrebbe essere raccolta e conservata come si deve fare per la Storia proprio per non scordare.
Ho messo un piede nel Mar Caspio ed ho visto e camminato forse le montagne più belle che mai i miei occhi abbiano ammirato. Certo nel bel mezzo del nulla ma sono sicuro che fra non molto ahimè anche grazie a me, diverranno una meta "in" piena di famelici turisti occidentali. Dimitri sarà contento ed il suo futuro un po' più facile!
Si sono tornato e mi sto chiedendo ancora senza certezza alcuna quale sia la strada migliore da percorrere in futuro se quella del silenzio o se continuare a cercare l'infinito come Amir Temur!

Lasciatemi al fine un commento sul mio ritorno alla stazione dei treni di Rovereto! Non c'è stato luogo che più nefastamente mi abbia colpito ancora come quel cantiere ormai infinito, per realizzare il nulla dato che treni sempre irraggiungibili saranno, che è il sottopasso della stazione in sostituzione dei sovrappasso provvisorio (cinque anni) che ormai complica all'infinito la vita di chi va a piedi! In oriente le città costruiscono portali di accesso per magnificare il luogo a Rovereto pure e da questo si comprende l'evoluzione della nostra cultura!