lunedì 4 luglio 2016

peron, platform, banchina

Le stazioni dei pulman sono delle cose più belle che si possano trovare. Sono grandi o piccole di solito confuse, anche in Germania, e ci vogliono diversi minuti per capire dove sono i biglietti per le varie tratte, i servizi igienici, il bar con panini che mai mangeresti se non per fame atavica ma che li ti sembrano pure gustosi.
E poi c'è la gente! E li le stazioni degli autobus superano ogni fantasia. 
C'è la figlia che sta andando chissà dove. C'è la madre che accompagna con occhi rossi la figlia che sta andando chissà dove.
C'è la signora elegante che con voce sottile risponde a chissà quale uomo che la sta aspettando alla prossima stazione.
C'è l'uomo che racconta alla moglie dello incontro di lavoro e assicura di non vedere l'ora di abbracciarla assieme ai bambini.
C'è lo studente che fa finta di essere impegnato studiando appunti di matematica in stazione....ma per piacere.
C'è sempre quello che sembra conoscere tutto della stazione e ti viene voglia di cambiargli città e stazione.
E poi ci sono io che aspetto un autobus per Trieste bevendo l'ultima, per questo viaggio, pivo. Ma? Perché ritornare? In fondo questa come tutte le altre stazioni degli autobus sono casa perché il nostro viaggio è un passaggio un incontro, uno sguardo, un sorriso, un grugno L'importante è non indugiare troppo.
Peron, platform, banchina numero.