venerdì 25 settembre 2020

Pechiera sul Garda - Volta Mantovana

Primo giorno. Si parte da Peschiera dove si attraversa la splendida città murata. Salite sui bastioni che dominano il lago. Si esce da porta Brescia e si affronta l'infinita ricchissima e poverissima periferia. Un salto al santuario della Madonna del Frassino per confermarsi nella visione economicistica della religione. Via via pochi metri e la strada si fa sentiero finalmente. Dolci colli che sembrano distanti mille chilometri dal ambiente costruito. Stradine semplici come un tempo poi un paese, Ponti sul Mincio, la strada che lo attraversa e che si fa piazza allo slargo sotto il castello scaligero. Un gioiellino. Si continua tra strade di campagna alle volte asfaltate. Altro castello spunta lontano ormai Monzambano è lì. Comunello più grande di prima altrettanto bello ma i soliti colleghi l'hanno disseminato di arredi urbani inutili e costosi. Giù, giù verso il Mincio e il canale che li costeggia. Opera sublime che segue il territorio e che lo adorna con il suo muoversi e gli arredi fatti da semplici cipressi che esaltano in verticale la sinuosa linea. Ultimo tratto: campi di granturco alto da toccare il cielo e kiwi, kiwi, kiwi pronti per essere colti. Poi un pezzo di strada ben disegnata nel paesaggio e che ti porta qui dopo un tratto lastricato in ciottoli come dovevano essere un tempo prima che fognature acquedotto e telecom rendessero tutto più liscio ed apparentemente stabile. Quanto amo quel piegarsi dei ciottoli ad ogni richiamo alle volte penso che i ciottoli siano progressisti al contrario dei ben squadrati cubetti, lastre di porfido. Altro castello. Piccolo giro prima di una cena che farà fatica a ripianare le energie perse.

La pianura dall'ultimo colle morenico

Rocca

Rocca

Comune di Volta Mantovana

Mincio

Castello di Mozambano

Inizio tratto nel bosco

Santuario Madonna del Frassino