sabato 25 marzo 2017

Ahmed

Lui saliva con passo sicuro lungo il sentiero pieno di ostacoli. Lo seguivo ansimante con un po' di difficoltà ma la felicità di salire in compagnia dava energie inaspettate. 
Mi accompagna a casa sua. Un the, un saluto alla giovane moglie ed al piccolo Mohamed
La casa! Una stanza posta a dirupo sulla valle dove basta un passo falso per precipitare. 
Per varcare la soglia c'è un masso alto quanto il piccolo Mohamed e comprendo i segno rossi sulla testa. Arte di salire questi impervi monti che si impara sin da piccoli. 
Lui si cambia le scarpe, prende uno zaino che di tecnico non ha nulla, fa una carezza al piccolo figlio e giù per il dirupo come uno stambecco. Io sempre ansimante dietro. 
Ci avviamo su per la valle che come le nostre valli è fatta di sassi, rocce e piccoli prati verdi salvati da muri pazienti.
Dopo un po' incrociamo alcune bambine di ritorno da scuola con i loro zainetti vuoti e i fazzoletti sul capo. 
Ahmed sorride con i due denti che gli sono rimasti. Una delle bimbe è la figlia che per un attimo si scosta dalle amiche ed attende il padre.
Parole berbere ma potrebbero essere in qualsiasi lingua perché si comprendono con il cuore. 
Ahmed scosta il fazzoletto della figlia per poterla accarezzarle i capelli neri con infinita dolcezza. 
Poi riprendiamo a salire ed io resto con infiniti pensieri.




Aggiornamento del 03/04/17 ore 21:54

Questa sera mi ha fatto uno squillo Ahmed! E chi è vi chiederete ma lui è l'uomo che mi ha trascinato sul Toubkal! L'ho richiamato! Mi è venuto un gruppo alla gola pensando alla sua semplicità piena di generosità. Quanta strada debbo fare e quanto da imparare. Potessi gli darei l'attestato di guida alpina. Perché al di là delle indubbie capacita alpinistiche Ahmed unisce una attenzione per i monti, per i suoi sentieri e i giovani che vi salgono. Soucran Ahmed uomo di montagna!