venerdì 31 marzo 2017

artisti

Il posto è abbastanza famoso e pur non amando una certa "promozione turistica" ci sono comunque arrivato lungo un bel sentiero sempre incluso nella promozione do cui sopra.
Le rocce qui mi hanno subito ricordato le Meteore in Grecia solo che qui il tempo ha fatto più lavoro e quindi ci sono picchi meno alti e più massi sparsi. Comunque non ci sono nemmeno i monaci per cui niente monasteri arrampicati sulle cime. La piana da cui emergono queste rocce risulta, almeno in questa stagione, abbastanza verde per cui il fascino è sicuramente notevole.
Ma veniamo alla riflessione che sto scrivendo all'ombra di un ormai familiare albero di Argan, probabilmente qualche anno fa un artista arrampicatosi sino a qui ha avuto l'idea di esaltare le forme naturali dei massi colorando gli stessi. 
Immagino le prime reazioni sdegnate della marocchina intelighienza i bla bla e via come al solito dando risalto ad una cosa che per l'artista in questione ha sicuramente avuto risalto ma certo non economico. 
Poi qualcuno da Agadir viene a vedere, qualcuno da Casablanca, qualcuno da Parigi per arrivare infine a qualcuno da Rovereto. (bel salto vero?) 
Tutto questo e turismo tutto questo è economia e quindi anche il berbero più berbero (da trentino più trentino) pensa che basti una mano di colore per far arte e quindi business. 
Ma ahimè si vede! Ed un racconto, una emozione non sono così semplici da creare con una "mano" di vernice.
Ora debbo dirvi che magari quanto sopra non è proprio così, magari in Marocco sono molto più avanti che in Trentino dove una storia così potrebbe proprio nascere ed alimentarsi ed io so anche dove: le marocche! Anche il nome vuole la sua parte!