giovedì 23 marzo 2017

ammam

Scendo da Imlil su un autobus pieno di gente e sono un po' preoccupato del mio zaino contenente tutti i miei averi che traballa sul tetto del pullman. Sorrido e penso ma che importa!
Arrivo ad Ansi paesetto importante per via della strada che su dirama. Mustapha mi ha convinto, non so come, a fermarmi a casa sua.
Ho detto che volevo fare una doccia e lui pronto mi ha proposto l'Ammam! Gli ho detto che volevo lavare la mia biancheria e lui subito mi ha detto che non è un problema; gli ho detto che volevo mangiare e sarò con lui a cena. 
Mohamed il figlio di Mustapha mi accompagna all'Ammam! Ha un viso sveglio ma una tosse che non mi piace. Secca, continua, non forte. Ci vorrebbe un medico! 
Pago 10 dirham (1€) ed entro. C'è un stanza con una panca attorno e li ci si spoglia. Il pavimento è pieno d'acqua e ti chiedi come farai. Poi rimasto in mutande Mohamed apre un'altra porta e ti fa entrare. 
Una folata di aria calda ed umida ti investe! È quasi buio ma poi gli occhi si adattano e vedi qualche uomo disteso sul pavimento intento a buttarsi acqua addosso. 
Qualcuno ti fa cenno di sdraiarti: ti passano per la mente tutti i batteri, virus che li sono presenti ma poi al solito, ti lasci andare e ti sdrai sentendo il caldo del pavimento che ti abbraccia. Poi arriva lui. Ti allarga braccia e gambe ed inizia a strofinarti con del crine credo. Mi sento un cammello da tanto forte strofina. Credo abbia tolto infiniti strati di cellule morte. Ti gira e riparte. 
Poi ti fa cenno di metterti seduto. Prende un secchio e te lo versa adosso tutto di colpo: acqua caldissima. Poi un altro secchio: acqua tiepida ma che sembra fredda. 
Poi ti accompagna in una altra stanza un po' più fresca e ripete l'operazione. 
Poi esci. Lento ti rivesti. La stanchezza e le forze se ne sono andate ma ti senti in pace. 
Non avranno le docce in casa ma noi non abbiamo l'ammam e non so chi ci perde. 
Dimenticavo il mattino l'ammam è per le femmine il pomeriggio per i maschietti.