venerdì 23 marzo 2018

foresta

Quando arrivai qui 35 anni fa, la foresta era ancora lì. C'era una piccola strada delimitata da un muro verde che non riuscì a scalfire. Ora ci sono campi infiniti di canna da zucchero, soia, e chi sa cosa d'altro. Allora incominciavano a tagliare possenti alberi. Ora possenti alberi segnano qua e là il paesaggio come pietre di confine. Se non fosse per il caldo e per un po'p di boliviano disordine sembrerebbe d'essere dalle parti di Concordia sulla Secchia. 
Due raccolti per anno, qualche volta tre. Macchine agricole grandi e larghe come palazzi. Colia che si confondono con qamba.
Quanto è cambiato questo mondo!
Ciò che non cambia è l'umana attitudine al potere coniugata con attraverso la demagogia e la creazione di falsi problemi e paure. 
Così stamani una infinita serie di manifestazioni per il "giorno del mar" in memoria della data in cui la Bolivia perse dopo una breve guerra con il Chile, il suo sbocco al mare. I demagoghi moderni non raccontano tutta la verità ma solo la parte che a loro interessa per aizzare, anche con promesse di maggiori redditi, una folla fatta di soli giovani dato che i vecchi ormai hanno compreso i piccoli giochi di un potere che poco sa costruire. 
Nello scrivere di qui mi pare di parlare di lì! Sorrido e mi chiedo dove mai sarà un luogo ove conoscenza e verità non sono bandite.