martedì 14 giugno 2016

Fotini

Lei è Fotini che in greco vuol dire luce.
L'ho incontrata nel parco archeologico di Dion.
Il figlio saputo che ero italiano, mi ha subito portato da lei per farla felice consentendole parlare una lingua con cui era cresciuta e che poi ha abbandonato.
Abbiamo camminato assieme e complice la curiosità di entrambi le mie domande ho raccolto una storia emozionante come solo il caso è capace di creare.
Ma andiamo con ordine.
Fatimi nasce a Rodi ne 1928! A quel tempo Rodi ed il Dodecanneso sono italiani da 16 anni.
Fatimi va scuola greca naturalmente ma poi viene cambiato il gerarca fascista che governa le isole ed impone la lingua italiana come unica lingua di studio licenziando le maestre greche e dando lavoro a maestre che in patria non hanno lavoro. (e poi non ci si sorprenda di. Salvini...) 
La cosa simpatica è che Fotimi ricorda la sua maestra e il direttore didattico che al tempo sembrava assolutamente puro ma che poi Fotimi scoprirà essere comunista ed che aiuterà alcuni ebrei di Rodi a sottrarsi alla furia nazista nascosto assieme alla moglie. dai greci a cui aveva imposto la lingua in una isoletta.
Ma ritorniamo a Fotimi; fa il ginnasio e tutto il liceo in italiano. 
Poi alla vigilia della maturità tutto cambia. La guerra, gli italiani se ne vanno. 
Lei deve fare la maturità classica in greco. La supera e che diamine.
Il padre vorrebbe che Fotimi continuasse gli studi in Italia ma Fatimi è realista e si accontenta del Politecnico di Atene. 
Il primo ingegnere femmina elettromeccanico greco! Che altro?
Ma oltre lo studio c'è l'amore. Anche lui ingegnere sui stessi banchi. 
E subito nasce la prima figlia. 
"" non eravate da sposati? " chiedo "chissà che scandalo" chiedo? "!no perché" risponde Fatimi "siamo gente con il pensiero libero" 
Poi fine degli studi, matrimonio alta figlia. Lavoro nella società elettrica greca. "ci siamo costruiti una bellissima casa ad Atene grazie all'aiuto di un nostro amico architetto" continua Fotimi.
Ed io ingenuo chiedo "ma perché ve ne siete andati via visto che ora stai in Canada?"
Poi una intuizione dalla memoria di studente: "i colonnelli!" 
Lei sorride non è arrabbiata anzi ripete "noi siamo gente con la mente libera" non comunisti, non fascisti solo liberi.
Poi racconta dello ufficio in cui lavoravano e del geometra che l'aiutava e che un giorno le confessa che qualcuno gli ha detto che ci saranno dei cambiamenti in azienda. 
Praticamente sembra un solito ufficio pubblico italiano con un po' di chiacchiere ma invece no.
Entra il marito e chiede al geometra di poter parlare con la moglie. Il geometra se ne va ed il marito confessa: "è vero quello che ha detto....ecco la mia lettera di licenziamento!" 
Lui ha il passaporto e non esita un minuto; parte per Parigi con la figlia più grande.
Fatimi rimane ad Atene per chiedere il passaporto per lei e gli altri figli. 
Sei mesi ci son voluti ed ogni giorno Fotimi va alla polizia per chiedere, sapere per essere libera non solo di testa. 
Una lettera a Papadopulus sblocca il passaporto. "È inutile propagandare la difesa della famiglia se poi tenete lontani due sposi ed i figli..."
Passaporto valido solo per Parigi ma il funzionario canadese interpreta magistralmente che non vi è scritto escluso Canada. Così finalmente la famiglia si ricompone e parte. 
Si riparte. La figlia più vecchia diventa la prima ad entrare in una scuola tecnica canadese ed bello sentire una canadese, greca, italiana, francese, affermare che in quegli anni i canadesi erano non proprio attenti alla parità di genere. 
Parliamo ancora mi racconta di una icona della Madonna che sta ad Assisi e che li è stata portata da chi condiviso con gli italiani quel periodo. 
Mi racconta che non è vero quello che hanno scritto sulla scuola italiana di quegli anni nel Dodecanneso. 
Ho scritto un libro per testimoniare quello che ho vissuto ma no trovo nessuno che abbia voglia di leggerlo.
Un fiume in piena con argini ben solidi fatti di "libertà di pensiero" 
Sai Fabio mi dice quando le chiedo se non sia troppo tempo che non si fa vedere da suo figlio ogni tanto questi figli non lasciano la libertà e diventano troppo ansiosi....rido e quando lo dico a Dimitri lui ride e risponde: "lo faccio solo per evitare i rimproveri delle sorelle che sono più aspri di quelli di mamma" 
Storia lunga lo so non da FB ma penso ne valga la pena perché l'essere liberi di pensiero paga sempre un prezzo: la felicità