giovedì 23 giugno 2016

San Dionisio

Alle 16,30 entro stanchissimo nel quarto monastero della giornata. San Dionisio.
Il caldo ed il lungo cammino fatto di erte salite e rapide discese mi hanno messo a terra e un po' di saggezza rimasta hanno consigliato un riposo.
Mi accoglie un laico che mi fa sedere e mi porta acqua e quei dolcetti fatti di zucchero che compensano subito l'energia persa.
Poi arriva un monaco possente nella sua barba bianca e nella sua statura. Chiede se mi fermo per la notte e confermo. Mi chiede di dove dell'Italia e Roma e Firenze sono le città che pare conoscere. Penso al concilio di Trento ma è già molto in là dalla separazione d'oriente e così desisto a spiegare.
Alle cinque c'è vespro che poi in greco ci assomiglia proprio!
Mi accompagna alla cella: mi dice che è singola. Riesco persino a trovare una doccia nei meandri del monastero e provo a lavar via la stanchezza che ormai mi ha vinto.
Alle cinque vado in chiesa. I pellegrini sono tutti li. I preti dentro iniziano una litania per me incomprensibile che mette a durissima prova la mia resistenza a non addormentarmi di schianto.
Poi dopo un ora tutti escono ed io seguo.
Entriamo in un refettorio da mozzare il fiato per forma ed affreschi.
C'è sempre qualcuno che legge immagino le vite dei santi.
Solo le forchette ed i piatti sono gli altri suoni.
Riso con verdura e nemmeno molto, lattuga e pane. Non c'è da ingrassare. Sorpresa in una caraffa più piccola c'è del vino rosso e mi pare una iniezione di energia il mezzo bicchiere che mi tocca.
Poi improvvisamente tutti si alzano, canto e l'abate esce facendo finire la più che parca cena.
Faccio il solito díscolo e prima di uscire finisco il vino quasi di nascosto ma mi accorgo di non essere il solo.
Si ritorna in chiesa. Li molte cose mi sfuggono e credo per la mia ignoranza del rito bizantino.
Poi tutti escono sul terrazzo che strapiomba sul mare. Si accendono i cellulari e si chiamano le mogli lasciate a casa o ad Oranopolis.
Accendo anche io e divido con voi l'emozione di queste ultime ore.
Di quella di stamani alla vista del monastero Simon Petra penso non troverò parole adatte.