domenica 26 giugno 2016

tuono

Alle sei mi sveglio di soprassalto. Un tuono! La luce mi dice siano le cinque ma guardo l'orologio e sono le sei.
È scuro, mi alzo in fretta ed esco per andare in chiesa. Mi sembra questo il modo di guadagnarmi il cibo e l'ospitalità che mi danno.
Nel piazzale piove a dirotto ma mai fu così dolce bagnarsi. Alle 6,20 entro in chiesa.
Ieri sera ero arrivato qui grazie ad una compagnia di russi gli stessi che avevo incontrato su per il monte Athos.
Mi avevano letteralmente raccattato lungo una strada polverosa e soprattutto sotto il sole con 38 gradi. Stavo pensando al mio piccolo inferno dei successivi 5 km quando un furgone si ferma, un finestrino si apre e "come on Italian..."
Non credo nella provvidenza ma certo è stata una fortuna. I russi mi chiedono dove sti andando da solo sotto sole. Mi raccontano del monte Athos e mi chiedono cosa penso del recente incontro tra il patriarca di Mosca ed il Papa
Rispondo che certo le divisioni non le ha fatte Dio ma gli uomini e che ora debbono rimediare.
Mi sembra che apprezzino.
Poi cambio discorso è parlo di montagne. I monti Altai in Siberia. Uno ci è andato mi descrive. Mi affascina ancor più.
Loro hanno il volo domani io non lo so e non voglio saperlo.
Mi lasciano al monastero di Iviron.
Il mattino dopo aver lasciato lo Skiti rumeno ero arrivato al padre di tutti i monasteri Megistis Lavras dove riposa il fondatore di tutto questo Sant Atanasio.
Un monaco mi accoglie e per due ore parliamo intensamente. Sono un anima persa e probabilmente è vero ma certo rientro in auella categoria che richiede tanto impegno ai monaci. Vorrei abbracciarlo ma non mi pare il caso altrimenti potrebbe dedurre una mia conversione e non un semplicissimo affetto per un prode. Mi regala un libro, una prugna secca e acqua. Mi dice di andare  monastero di Stavronikita dive effettivamente arriverò fra un po' quando mi deciderò a lasciare questo mio angolo di paradiso deve il mare mi culla con il suo suono.
Anzi ve lo mostri dove sono.