Sto seduto su una panca in legno. Potrebbe essere un lungomare qualsiasi ma le onde che vedo infrangersi su queste rocce sono quelle del Mar Caspio. L'orizzonte è velato da qualche nuvola, non c'è il sole ma non fa freddo. Un po' di navi laggiù.
Aktau mi è piaciuta subito. Ieri sera mentre il taxi mi portava in albergo a 130 km/ora. Strade diritte, quattro , sei corsie. Case o meglio blocchi di case ordinatamente posati lungo le perspekitve.
I ragazzi poi ascoltano la musica che sento dalle mie parti. Ieri poi all'imbarco ho conosciuto una famiglia russa. Lui e lei giovani e belli come i tre figli che li accompagnavano. Giovanissimi. Abbiamo parlato un po' della guerra. Ho capito che Putin è altro rispetto la Russia. Guardo questi giovani! Includiamo, includiamo vinceremo la pace.
Mi piace questa città dove turismo yankee non è arrivato ma dove è dolce stare e vedere e conoscere e imparare un po' di russo.