venerdì 7 ottobre 2022

Ponte

Nella libreria di casa c'era un libro con la copertina rigida e di colore verde. Le scritte erano in oro esaltate per l'appunto dal verde. La cosa strana era per me italiano, la fine del cognome in "c" dell'autore.
Lo apri e mi immersi o per meglio dire la storia li narrata mi portò via. È rimasta dentro di me da allora e mi ha fatto comprendere come oltre gli affanni della vita le uniche cose che rimangono sono quelle che costruiamo con forza e vorrei dire intelligenza.
Nelle cose, costruzioni, alla fin fine rimangono depositato i sogni degli uomini che le realizzarono o magari le distrussero.
Sono oggi seduto qui in mezzo al titolo di quel libro, Il ponte sulla Drina, lo tocco e sento delle vite che lo attraversarono magari prima impalando gli uni e poi crocifiggendo gli altri. E lui il Ponte, rimane muto a tutte le coglionate che pure oggi continuano a fare. In fondo lui ne è solo testimone ed altro non vuole essere se non della capacità ahimè rara dell'uomo di attraversare la vita e giungere sull'altra sponda dove correndo accasciarsi al suolo per la felicità di buoni amici in vista.
Grazie Ivo Andric.
Ponte  sulla Drina