lunedì 31 ottobre 2022

frontiera

Qui sono ormai le 23,30. Sono arrivato alle 22 dopo 996,78 km seduto per la metà dietro in fondo, terza fila, e per l'altra metà in mezzo sul sedile dietro.
La prima parte è stata veloce la seconda un tormento! Buche, dossi, frenate accelerare mai avrei pensato di arrivare.
Alla frontiera Kazaka si scende, di paga la propria parte ed il taxista saluta mentre tu speri che l'uzbeco che ti hanno detto aspettare dall'altra parta ci sia davvero. Fortuna vuole che ci sia una donna che fa lo stesso viaggio così mi affido a lei aiutandola con le infinite valige.
Fila! Cancello metálico. Si apre e primo controllo.
Passi. Piazzale altro cancello altra fila. Valige e zaini da una parte controllo passaporto e timbro previa foto.
Qualcuno fa il furbo ma la mia kazaka lo rimanda in coda senza if and but.
Fuori. Tira un forte vento che porta sabbia del deserto.
Altro cancello ma ora c'è scritto Uzbekistan!
Altra casamatta controllo e visto. Al mio passaporto oltre gli sguardi un po' sorpresi, il soldato sta lì a guardare e riguardare il passaporto: è indeciso se un italiano può entrare senza visto. Prego che trovi l'indicazione giusta mentre cerca in internet.
Poi timbro e si passa. Ai bagagli di mette tutto sul banco. Una soldatessa mi parla in inglese, vuole sapere se vengo da Venezia le dico di sì vicino mi spiace deluderla. Mi di dice felice viaggio in Uzbekistan e mi pare un miracolo.
La mia kazaka mi segue od almeno segue le sue valigie da me portate. C'è un Ape che fa servizio per il trasporto dei bagagli per i 600 m che ci separano dall'ultimo cancello. Passaporto! E poi fuori! Sono in Uzbekistan!
La kazaka mi fa segno di controllare i bagagli mentre lei va a cercare il taxista uzbeco.
Sorrido. Sento il vento del deserto. La mia uzbeca torna dopo un bel po' con una macchina. Carichiamo i bagagli e di va a pranzo.
Entrare in quel luogo è emozione. Poi arrivano altri uomini e capisco che il viaggio sarà lungo e stretto nei sedili.
Ora vado a letto!