venerdì 15 dicembre 2017

a proposito di turismo

Ieri, camminando lungo le sabbiose scogliere della penisola di Valdes, ho compreso in modo definitivo che il tempo delle scoperte è ormai definitivamente finito!
La curiosità di conoscere, cercare, scoprire che sempre appartenne all'umanità, deve ormai rivolgersi ad altro e abbandonare quella che molti pensano essere importante un modo interessante di vivere.
Ma andiamo con ordine.
Due giorni fa ho incontrato alla stazione degli autobus uno svizzero più o meno della mia età con uno zaino più o meno come il mio.
Abbiamo incominciato a parlare, raccontarci, scoprirci ed ora lo ho accanto a me che scrive alla sua coinquilina che sta tra Losanna e Ginevra. É un geologo ed ha "bucato" questa nostra terra un po' dappertutto come il sottoscritto che ha lasciato edifici più o meno belli.
Assieme abbiamo preso una macchina per visitare questa famosa penisola nota per balene, orche, leoni marini, pinguini e molto altro. 
La prima sosta in una spiaggetta solitaria dove ho apprezzato il gelo dello oceano è dove abbiamo avvicinato un camper li parcheggiato dove viveva una famiglia francese con tre figli che venduta la casa, si sono dedicati al viaggio ed alla scoperta.
Al primo ed ultimo rifornimento abbiamo o meglio ha, preso a bordo una strizzacervelli parigina sempre più o meno della nostra età e via alla scoperta di balene ed orche che mi piace dire assassine ma che mentre lo dico chissà perché, non mi viene alla mente il pesce bianco e nero ma altro. 
Insomma tutti occidentali più o meno ricchi ma alla ricerca di emozioni che le quiete Francia, Italia e Svizzera non sono piu in grado di dare.
Bhe che volete che vi dica nemmeno l'Argentina lo è e credo in fondo perché lo sia la nostra mentalità che c'è lo impedisce. 
Ormai il turismo come industria insegue un modello standard in ogni parte della terra.
Un luogo diventa famoso un po' perché è bello, un po' perché qualcuno l'ha dichiarato "patrimonio dell'umanità" e da quel momento parte la ramba, anche da tipi come me alimentata, del turismo che in inutili aggettivi cerca quali responsabile, consapevole ecc. cerca di convincere un po' tutti di una originalità che sempre più mi sto convincendo puoi trovare in una periferia di una grande città come Il Cairo, o Buenos Aires o città del Messico o in in campo profughi di gente che viene rifiutata e non accolta come si fa con noi gringos, ricchi, occidentali ed apparentemente corretti.
Ho visto i pinguini, gli elefanti marini, i lama, un armadillo che correva sotto un cespuglio. Ho visto l'infinita costa stranamente verde di alghe, ho visto strani uccelli e un tipo di struzzo di qui ma ho visto tutto senza poterlo toccare, sentire. Tutto in punti progettati per apparire carini ma per tenerti lontano dalla natura.
L'uomo in fondo con questo turismo ha scoperto di essere pericoloso non solo per sè stesso ma anche per l'ambiente che ci circonda. 
Quello che mi fa arrabbiare che se il turismo ha raggiunto uno standard in tutto il globo l'uomo non ancora altrimenti non si giustificherebbe quello che sta accadendo alla popolazione Roynga!