martedì 20 febbraio 2018

Venezuela

Questa mattina mi sono fermato a fare colazione in un locale modesto. Nulla di particolare se non la gentilezza delle due donne impiegate qui. 
Poi, finito il desayuno (colazione), una delle donne mi ha chiesto da dove venissi ecc.
A Italia si messa a piangere ed ha incominciato a parlare. 
Sono madre e figlia sono venezuelane e sono fuggite dalla loro casa per la crisi di quel paese e soprattutto per la pericolosità che sta' nel viverci e dato che per pochi pesos ti ammazzano senza batter ciglio. 
Lei è professoressa la figlia medico pediatra e qui preparano uova fritte, caffè e patate. 
Si ritengono fortunate pure perché hanno trovato un lavoro e sono accettate anche se non ancora integrate.
Alle volte dimentichiamo le crisi in giro per il mondo e solo fatti violenti costringono l'informazione ad occuparsene per un po'. 
Ma queste due donne non sono un fatto violento? Dovute fuggire, perso tutto.
E Maduro è ancora lì! Ma certo non è Sadam! 
Che violenza mai ci vuole ancora? 
Il loro nome solo il nome: Marbellis, Yennifer!


Stanno piangendo, stanno gridando.